Cosa ti combina il Partito democratico, alla frutta anche in Veneto e a quanto pare ormai deciso a correre insieme all’Udc alle prossime Regionali? Oppone a Luca Zaia, candidato leghista alla presidenza della Regione, l’alfiere delle partite Iva, Giuseppe Bortolussi. Il direttore della Cgia di Mestre e assessore alle Attività produttive del Comune di Venezia che spesso snocciola dati e analisi sulle imprese del Nordest a Porta a Porta, dunque, contro il giovane e attivissimo ministro per le Politiche agricole che ha impedito all’ex governatore Giancarlo Galan di realizzare il sogno di un quarto mandato.
La «bomba» è scoppiata negli studi dell’emittente televisiva Rete Veneta quando il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha tracciato l’identikit dell’anti-Zaia ideale: un uomo di area centrosinistra ma non organico al partito, radicato nel territorio, un politico-manager vicino alle imprese, brillante e conosciuto. Chi altri se non quel Bortolussi che, stando al ragionamento del Filosofo, potrebbe scongiurare un ulteriore travaso di voti dei delusi dal Pd verso la Lega? Ma tra il dire e il fare di Cacciari c’è di mezzo il mare.
Infatti, come in altre regioni d’Italia, il Pd e la sinistra in generale sono dilaniati da lotte intestine tali da far saltare per aria qualsiasi progetto. E come al solito il nome di Bortolussi si aggiunge a una frotta di aspiranti candidati decisi a non mollare l’osso. Primo tra tutti l’onorevole Antonio De Poli, segretario regionale dell’Udc, il quale, prima che Galan fosse scaricato dal Pdl che gli ha preferito Zaia, puntava a un rafforzamento dell’alleanza con il governatore. Ma dopo lo strappo di Galan con Bossi e Berlusconi e il conseguente no del Pdl locale agli uomini di Casini, De Poli ha bussato alla porta di Pierluigi Bersani, che lo ha accolto a braccia aperte, facendo però i conti senza l’oste, per l’appunto quel Cacciari che tira la volata a Bortolussi, ritenendolo in grado di ottenere maggiori consensi. Più di quanti ne possano raccattare, a suo giudizio, lo stesso De Poli, il sindaco di Montebelluna Laura Puppato e l’ex rettore dell’Università di Padova Vincenzo Milanesi. Ora è chiaro che sarà molto difficile arrivare a una quadra con questa pletora di aspiranti. E non è escluso che alla fine l’Udc corra da sola e il Pd idem, probabilmente senza nemmeno l’appoggio dell’Italia dei valori e della sinistra radicale, visto che il Gran Tessitore della laguna ha invitato il Pd a non riaccostarsi nemmeno lontanamente alla «falce e martello». Così, senza un asse catto-comunista, un centrosinistra in ordine sparso verrebbe pesantemente sconfitto da un uomo del Carroccio che piace trasversalmente ai veneti per esperienza, determinazione e difesa dell’identità locale. Sembra che gli altri sponsor di Bortolussi siano il sindaco di Padova Flavio Zanonato e lo stesso Giancarlo Galan, che aveva definito un «tradimento» l’interruzione di un regno durato quindici anni e se l’è legata al dito.
Così il governatore azzurro, che dopo aver dichiarato di trovare ripugnante qualsiasi compensazione si è visto ricompensato con la promessa di un ministero, non appoggerà Zaia ma gli uomini del Pdl che insieme a lui hanno effettivamente lavorato bene, realizzando, solo sul versante delle infrastrutture, il Passante, il Mose che sarà pronto nel 2014, la Valdastico Sud e gettando le basi per la Pedemontana e la nuova Valsugana. Per la serie fratelli coltelli con un cannibalismo che certamente non ha aiutato la maggioranza in questi ultimi anni.
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