Dal sipario fa capolino la «cronaca»

In programma anche un testo di Massimo Carlotto rielaborato da Nicola Pistoia

Ariela Piattelli

Un teatro nuovo, maturato a stretto contatto della contemporaneità e delle nuove tendenze: è l’Argot Studio, nel cuore di Trastevere (via Natale del Grande), un piccolo spazio che continua oggi a ospitare e a produrre progetti teatrali importanti, volti a offrire una valida alternativa sulla scena teatrale romana.
«Per questa stagione abbiamo scelto di privilegiare il rapporto tra teatro e scrittura drammatica (in cartellone quattro trasposizioni teatrali di opere letterarie, ndr)- spiega Maurizio Panici, regista che ha fondato e dirige il teatro sin dagli anni ’80 -. L’Argot ha sin dalla sua nascita un’identità forte, fondata sul legame con il contemporaneo». E sembrano essere proprio le tematiche attuali protagoniste di questa stagione: Scarti di Paolo Zuccari, in scena fino al 9 ottobre, propone una riflessione profonda sul teatro contemporaneo, due attori in scena affermano la necessità di un teatro «grande, universale e bello».
Dal 20 ottobre al 13 novembre sarà in scena Mi lascio, scritto da Rosa Masciopinto, Giovanna Mori e il francese Jean-Claude Carrière (sceneggiatore di Peter Brook), diretto da Maurizio Panici, narra di una donna alle prese con l’importante decisione di lasciare il suo uomo.
Un normale fatto di cronaca quotidiana, una storia come tante, quella di Niente, più niente al mondo, il racconto di Massimo Carlotto riscritto per la scena da Nicola Pistoia (dal 15 novembre). Si racconta il dramma di una famiglia borghese colpita da rovescio economico che si riflette a ogni livello. «Quando ho letto questo racconto ho subito immaginato di realizzarlo al teatro - racconta Pistoia che dello spettacolo è anche il regista -. È uno testo straordinario che prende spunto dalla cronaca e offre suggestioni a livello emotivo». Sfiora i temi della cronaca anche Statale 106 scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Argirò (dal 16 al 22 dicembre), un viaggio verso il sud dell’Italia, un racconto «polifonico» di storie di disoccupazione, disagio giovanile e sfruttamento.
C’è spazio, però, anche per il divertimento e la musica all’Argot. Gli ultimi cinque anni, un musical di Jason Robert Brown diretto da Aurelio Laino (dal 10 al 22 gennaio).

Segnaliamo tra gli altri spettacoli in cartellone la commedia Iosonofelice di Giuseppe Miale di Mauro (24 gennaio-12 febbraio), e Vino dentro di Fabio Marcotto, un viaggio metaforico nel mondo del vino. A marzo la Vetrina di scena sensibile (a cura di Serena Grandicelli), un ciclo di spettacoli dedicati al teatro e alla letteratura «al femminile». Info: 06.5898111.

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