«Slow Fish» cambia rotta Ora vuol salvare i pesci

Potrebbe affrontare per la prima volta alcune contestazioni e per questo si sente cresciuta. Da oggi a lunedì torna a Genova per la quinta volta, Slow Fish, la fiera del pesce «buono, pulito e giusto», organizzata da Slow Food e nata da una costola del Salone del Gusto di Torino.
E l'attesa è tutta è per le reazioni di un settore che ha perso il 14% degli addetti solo dal 2005 al 2007 e che ha visto calare il consumo di pesce fresco negli ultimi dodici mesi del 5.5%. Dedicata a «Una specie in più: i pescatori», l'edizione di quest'anno vive infatti le contraddizioni di un'epoca di crisi in cui però sta aumentando nei consumatori una certa consapevolezza nell'acquisto e a tavola. A spiegarlo è lo stesso Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia: «Il nostro rapporto con il mare è a un bivio e così anche questa manifestazione - dice - se riusciamo a invertire la rotta, possiamo ancora farcela a salvare i nostri mari con il loro patrimonio ittico». E aggiunge: «L'elemento nuovo è che ci aspettiamo alcune proteste da parte degli ambientalisti, totalmente contrari al consumo di pesce, e dei pescatori in difficoltà che vorranno dire la loro a Maria Damanaki». La Commissaria Europea per gli Affari Marittimi e la Pesca è attesa infatti questa mattina alle 10 per l'inaugurazione e non è un caso che già alcuni giorni fa il governatore Claudio Burlando abbia dichiarato che sarà questa l'occasione per affrontare con lei la delicata questione delle limitazioni imposte alle pesche speciali di bianchetti, rossetti e ricciarelli, tipiche anche della nostra regione.
Al netto di qualsiasi possibile controversia, Slow Fish mira però a essere soprattutto una grande festa del mare in cui la celebrazione del sapore viene coniugata con la conoscenza di storie e problematiche dell'universo ittico in tutte le sue sfaccettature. Gli organizzatori sono già quasi certi della piena riuscita, confortati dai primi dati: a fronte di un aumento del 20% dei posti disponibili per le attività a pagamento, per esempio, le iscrizioni hanno coperto il 70% delle disponibilità (contro il 60% dell'edizione 2009), e si sono accreditati giornalisti da 14 Paesi. Convegni, incontri, laboratori e degustazioni, insieme a un mercato di 68 banchetti e a 14 sui 24 Presidi di mare Slow Food esistenti al mondo, intratterranno i visitatori in tutto il padiglione B della Fiera del Mare, che resterà aperto dalle 11 alle 23 (con chiusura anticipata alle 20 solo lunedì). Particolare attenzione sarà dedicata ad alcuni temi caldi degli ultimi anni, a partire dalla tracciabilità, su cui interverrà il Commissario Damanaki nella prima conferenza stampa, e dalla piccola pesca artigianale, in difficoltà un po' dappertutto, fino ad arrivare alla moda del crudo che presenta non poche criticità dal punto di vista ambientale e sanitario. A fianco dell'Osteria dell'Alleanza, dove una ventina di cuochi della rete italiana e internazionale proporranno piatti a base di Presidi Slow Food, ci sarà quindi per la prima volta un'Isola Slow Sushi in cui osservare l'arte della sfilettatura e assaggiare piatti «alla giapponese» preparati però con pesci mediterranei meno sfruttati. Sono infatti purtroppo pochissime le specie di cui noi normalmente ci cibiamo sulle 380 commestibili che nuotano nel nostro mare. E proprio per aiutare le persone ad orientarsi nell'infinità gamma di possibilità d'acquisto, domani e domenica alle 12, 15, 16.30 e 18, un team di laureandi dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo si presterà per un personal shopping inedito e gustoso.

Ciliegina sulla torta, l'opportunità di conoscere meglio e comprare tutti quei prodotti che nascono vicino al mare o che accompagnano ottimamente i piatti di pesce, come l'olio, le spezie, il sale, le alghe e naturalmente il vino con un'enoteca da oltre 600 etichette.
Per il programma completo consultare il sito www.slowfish.it Biglietto d'ingresso: 7 euro.

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