"Suo figlio è gay?". Il delirante questionario woke per i genitori di neonati

Domande sulla sessualità e sull’identità di genere di bambini di pochi giorni: esplode - comprensibilmente - la polemica in rete

"Suo figlio è gay?". Il delirante questionario woke per i genitori di neonati
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Al peggio non c’è mai fine: ora la religione woke va a colpire anche i neonati. Semplicemente agghiacciante la testimonianza che arriva dal New Jersey, negli Stati Uniti: gli ospedali consegnano ai genitori dei bambini nati da pochi giorni un questionario in cui si chiede la loro sessualità, la loro identità di genere e i loro pronomi preferiti. E purtroppo non è una fake news, perché in rete sono state diffuse le prove di questo delirante questionario.

Come se non fosse già difficile scegliere il nome di un bambino, gli ospedali del New Jersey sono andati oltre, fino ad annullare qualsivoglia buonsenso. Il questionario – titolo “Sexual Orientation and Gender Identity Questionnaire” – chiede ai genitori dei neonati di “identificare” i loro bambini come “maschio, femmina, transgender, gender queer” o “categoria di genere aggiuntiva”. Inoltre, viene chiesto di selezionare la parola che descrive meglio il loro bambino tra: “lesbica o gay, eterosessuale, indeciso/incerto”.

Il sistema sanitario locale - che gestisce quattro ospedali, due centri oncologici e otto centri sanitari in tutto il South Jersey – ha realizzato il questionario nel 2024 per conformarsi a una legge del Garden State che richiedeva agli operatori sanitari di "raccogliere razza, etnia, orientamento sessuale e identità di genere in modo culturalmente competente e sensibile". Ma questo delirio woke è semplicemente assurdo: in rete è scoppiata una vibrante polemica, sul dossier sono intervenuti anche numerosi politici.

"Quel modulo è completamente folle e chiunque voglia dettare l'orientamento sessuale di un bambino probabilmente ha un programma" la testimonianza di un genitore riportata dal NY Post: “Se mi chiedessero di compilarlo, lo strapperei davanti a loro”. Così un’altra mamma: “Identificare il mio bambino come gay nel suo primo giorno di vita è una follia”. La senatrice dello Stato del New Jersey Holly Schepisi è tranchant: "L'intera questione manca di buonsenso e non serve a nulla. Come mamma, so che sei esausta dopo il parto, hai un neonato che piange e stai cercando di capire come nutrirlo. Ricevere quel tipo di modulo in mezzo a tutto ciò che non ha alcun valore medico, non ha senso".

Resta da capire quale sia l’aspetto più folle di questa vicenda. L'idea che un neonato possa essere gay. L'idea che i genitori possano pensare che il loro neonato sia gay.

O l'idea che un neonato stia "mettendo in discussione" il suo orientamento sessuale, come se, mentre era nell'utero, fosse convinto di essere eterosessuale, ma ora, un paio d'ore dopo la nascita, stia iniziando ad avere dei ripensamenti.

Questionario woke New Jersey

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