"Una soluzione", "Non servono". Adesso la lite è sui minibot

Giorgetti e Borghi insistono: "Utili per la riforma fiscale". Ma Tria stoppa tutto: "Per il debito non servono e come valuta alternativa sono illegali"

"Una soluzione", "Non servono". Adesso la lite è  sui minibot

Trovato un accordo, si apre un nuovo fronte. Instradato lo sblocca cantieri, le due anime del governo litigano di nuovo: stavolta motivo del contendere sono i minibot, i titoli di Stato di piccolo taglio che potrebbero essere usati per pagare alle imprese i debiti della pubblica amministrazione.

La Lega ne ha fatto negli ultimi giorni un cavallo di battaglia. Già ieri Matteo Salvini aveva ribadito che sono una possibilità. "Qua c'è l'emergenza di pagare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti di famiglie e imprenditori", ha spiegato il vicepremier, "Sono decine di miliardi di euro che già sono debito dello Stato, quindi in che forma restituirli è tutto da valutare e ci stiamo ragionando". E anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che "è una delle possibilità, è una delle soluzioni", anche se "la strada maestra è quella della crescita". E Claudio Borghi - primo promotore della misura - insiste: "So bene che è vietato introdurre monete parallele, sarebbe un disastro", spiega a La Stampa, "Non sarebbe nuovo debito, ma la cartolarizzazione di crediti esistenti. Lo faremo con la legge di bilancio, se riusciremo a realizzare la flat tax eliminando deduzioni e detrazioni, e riconoscendo i crediti di imposta che verranno meno attraverso i minibot".

Sul tema per il momento i 5 Stelle non si espongono, ma il ministro dell'Economia Giovanni Tria, in Giappone per il G20, frena: "Questa è una cosa che sta nel loro programma: il ministero dell'Economia ha girato un parere negativo", ha sottolineato, "Penso che in un'interpretazione, quella del debito, non servono. Nell'altra (cioà che siano una valuta alternativa, ndr), ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti".

Una prima resa dei conti sulla questione potrebbe esserci già all'inizio della prossima settimana. Lunedì il premier Giuseppe Conte ha convocato a palazzo Chigi i due vice per un vertice prima del Consiglio dei ministri di martedì.

"Mi fa molto piacere che abbiano ricominciato a parlarsi, con toni diversi da quelli della campagna elettorale", ha detto al Fatto, "Ma ora dovremo sederci a un tavolo tutti e tre e concordare una piattaforma chiara per proseguire, se non basterà una riunione ne faremo una seconda e poi una terza. I minibot? È una iniziativa parlamentare che non ho ancora discusso con i promotori della Lega, ma da giurista mi sembra evidente che presenta diverse criticità".

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