Soluzione più efficace per la disostruzione delle arterie femorali

Uno stent basato su una tecnologia brevettata riduce le recidive di stenosi

Riccardo Cervelli

Una nuova opzione per la cura delle stenosi od occlusioni delle arterie superficiali sopra il ginocchio è arrivata da Boston Scientific. Si tratta di Eluvia, un nuovo tipo di stent «medicato» che permette di ridurre le recidive di stenosi e, di conseguenza, i costi economici e sociali legati a queste patologie vascolari. «Le arterie femorali spiega Nicola Mangialardi, presidente della Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare e direttore Uoc Chirurgia Vascolare dell'ospedale San Filippo Neri, di Roma portano il sangue dal bacino alle gambe. Se a causa di un accumulo di colesterolo e di altre cellule si riduce il diametro di questi vasi, i muscoli ricevono meno ossigeno e impiegano più tempo a smaltire i metaboliti acidi. Una delle possibili conseguenze è la claudicatio. Nei casi più gravi, possono verificarsi ischemie critiche che richiedono amputazioni».

Per prevenire l'arteriopatia periferica, sottolinea Mangialardi, è auspicabile non fumare, ridurre il consumo di alimenti ad alto contenuto di colesterolo e condurre uno stile di vita attivo. Ma se ciononostante si verifica un'occlusione? «In passato la procedura più utilizzata era l'angioplastica, che ha però ha un tasso di recidiva molto elevato entro il primo anno - continua il medico -. Quindi si è pensato di ricorrere a stent che mantengono aperto il lume arterioso o a una combinazione delle due procedure. Il problema è che l'introduzione di uno stent può causare lesioni alle pareti del vaso, la cui cicatrizzazione può trasformarsi in nuove stenosi».

Una soluzione a questo problema è stata quella di rivestire di farmaci antiinfiammatori i palloncini per l'angioplastica o gli stent. Ma, a causa di un esaurimento precoce dell'effetto del farmaco, spesso anche questo procedimento è insufficiente a prevenire le restenosi. «Eluvia, che ha ottenuto la certificazione Ce e può essere utilizzato in Italia spiega Raffaele Stefanelli, amministratore delegato di Boston Scientific Italia è costituito da un'anima metallica sulla quale viene spruzzata una combinazione di un farmaco (paclitaxel) e di un polimero che ne consente un rilascio prolungato. Si tratta di una tecnologia avanzata che abbiamo brevettato». «L'arteria femorale - osserva Carlo Setacci, professore ordinario all'Università di Siena e direttore Struttura complessa di chirurgia vascolare del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena - è per sua natura sottoposta a stress che, in aggiunta anche ad altri fattori, possono causare patologie aterosclerotiche dai costi sociali molto elevati».

«I risultati dello studio Majestic, il primo trial cui è stato sottoposto Eluvia conclude Antonio Raffaele Cotroneo, presidente di Icir, sezione di Radiologia interventistica vascolare e extravascolare della Sirm, Università degli Studi G. D'Annunzio di Chieti e Ospedale S.S. Annunziata di Chieti sono confortanti».

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