"Ai Fatti Vostri sorriderò di più. Ma senza perdere di vista le notizie"

Il conduttore sostituirà Magalli: "È un mito, mi ha dato utilissimi consigli"

"Ai Fatti Vostri sorriderò di più. Ma senza perdere di vista le notizie"

La nuova vita del Marlowe della tv è in famiglia 24 ore su 24 e questo sì, che è un colpo di scena. Dalle strade di notte di Prima dell'alba alla piazza dei Fatti Vostri passando per Quarto grado, Quinta colonna, Mi manda Raitre, Salvo Sottile, 48 anni, una vita in prima linea in trasmissioni di indagine e di denuncia, sarà l'erede di Giancarlo Magalli al timone del format di mezzogiorno più longevo della tv. L'ultimo anno è stato durissimo per lui: silurato l'anno scorso da Raitre dal direttore di Rete Franco Di Mare, è rientrato dalla finestra sui Raidue, la finestra che Michele Guardì gli ha aperto a I Fatti Vostri prima di consegnargli le chiavi di casa e la compagnia di Anna Falchi e Umberto Brocchi. Un finale tutto meno che scontato.

Sostituire Magalli dopo trent'anni sarà una bella sfida.

«Giancarlo è un mito della tv che ha dato un'impronta precisa ai Fatti Vostri, sostituirlo non è facile per nessuno. Cercheremo, e lui in questo è stato un maestro, di fare una trasmissione che informi e intrattenga, senza perdere lo spirito leggero che la contraddistingue».

Vi siete sentiti?

«Certo. È stato sempre stato molto gentile e affettuoso con me. Mi ha spiegato che la difficoltà principali di questa trasmissione è tenere due registri, uno più formale e uno giocherellone. Non perdere autorevolezza quando giochi, ma farti riconoscere dal pubblico quando racconti una storia giornalistica».

Cosa rende inossidabile un format come I Fatti Vostri?

«Gli autori Guardì e Giovanna Flora sono riusciti negli anni a intercettare i gusti del pubblico mantenendo intatto il filo della tradizione, ma anche rinnovandosi e creando questo clima molto familiare che cercherò di conservare».

Ha fatto trasmissioni cult di nera e di denuncia: come cambierà per I Fatti Vostri?

«Cercherò di essere sempre me stesso. Ma con qualche sorriso e un po' di allegria in più».

Sarà più Gerry Scotti o Milena Gabanelli?

«Sono mostri sacri, ma nessuno dei due. Cercherò di essere il degno sostituto di Magalli».

Lavorerà con Anna Falchi.

«È stata una bellissima sorpresa. Ci siamo conosciuti quest'estate, sono contento di lavorare con lei. È empatica, ironica, intelligente».

È una rivincita sulla sua ultima stagione a Raitre?

«Nella vita di chi fa tv si sale e si scende. A Raitre ho subìto un'ingiustizia. Il programma andava bene e non c'era motivo per cambiare. Probabilmente ha inciso la gelosia di chi era a capo di quella rete nei miei confronti. Mi sono rimboccato le maniche e ho ricominciato dall'ultimo gradino, mi fa piacere che la Rai e Guardì abbiano creduto in me. Un anno difficile non solo per il Covid, ma anche per ciò che avevo subito professionalmente. Ho aspettato il prossimo treno ed è arrivato, ma non sempre è così».

Con la pandemia cambia il modo di fare tv?

«Tantissimo. Uno degli ingredienti fondamentali di chi fa tv e dei Fatti Vostri è il pubblico. Se tu non ce l'hai ti devi abituare a parlare nel silenzio più totale come in un teatro vuoto. E raccontare le storie con persone collegate via skype toglie colore e profondità alle storie che racconti».

Ma la tv è ancora di moda?

«È sempre di moda. Dipende da ciò che fai, che racconti, che vedi. C'è una grandissima offerta, andiamo verso una televisione dove ognuno si fa il palinsesto che vuole e che rivede su internet ciò che ha perso. Ma la tv non morirà mai».

Come si combattono le fake?

«Molto difficile. Basta un niente per avvelenare i pozzi, soprattutto sui social. Bisogna avere ospiti qualificati e sempre aggiornati: è l'unico modo per combatterle».

Guarda mai le trasmissioni che ha condotto?

«Mai, non mi volto indietro e mi affeziono alle cose che faccio io. Una trasmissione che lasci è come un vestito di seconda mano, non te lo senti più addosso».

Quale trasmissione le sarebbe piaciuto presentare: la Domenica sportiva, Report, un reality?

«Mi sarebbe piaciuto fare un programma sul mare. Una specie di Linea Blu rivisitata. Magari un giorno».

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