Alexis, dalla divisa collegiale a tacchi a spillo e frustino. In un libro le sue memorie

The Posh Girl’s Guide To Play è la piccante autobiografia di una delle più note protagoniste del cinema sado-maso

Alexis, dalla divisa collegiale a tacchi a spillo e frustino. In un libro le sue memorie

Alexis Lass, dagli istituti d'élite per sole ragazze ai filmini sadomaso. La sua particolare vicenda viene raccontata in un libro The Posh Girl’s Guide To Play (letteralmente: Guida per ragazze snob). È quanto riferisce oggi La Stampa.

Sulla scia del successo dei romanzi erotici femminili, come il vendutissimo Cinquanta sfumature, anche questo testo si appresta a diventare un best seller. Con un'unica sostanziale differenza: non si tratta di finzione ma è tutto vero.

Alexis non è un personaggio inventato ma una ragazza in carne e ossa, o meglio in tacchi a spillo e frustino.

Figlia di un pittore e di una pubblicitaria, ha frequentato la Spence di Manhattan, prestigioso liceo femminile per le eredi delle famiglie più facoltose di New York. Qui le fanciulle vengono preparate a entrare nelle università dell'Ivy League ed educate a trovare un marito tra i rampolli dell'alta società. La retta costa 40.000 dollari all’anno, un investimento che i genitori sono disposti a fare per inserire le fanciulle nella nobiltà della più ricca democrazia del mondo. “Pranzavamo sempre in una stanza con affreschi pregiati, e mangiavamo solo con le posate d’argento. Una volta si ruppe la lavastoviglie, ma la preside non si arrese: le mie ragazze - disse - non mangiano con forchette di plastica. Credo che affittò le posate, in attesa che la lavastoviglie tornasse a funzionare”, ricorda l'autrice.

Giusto per avere un'idea delle frequentatrici dell'esclusivo collegio basta citare,tra le sue compagne di scuola, Gwyneth Paltrow e Kerry Washington: “Gwyneth era sempre molto cool, con i suoi giubbotti di pelle e gli stivali da cowboy”.

Ultimati gli studi superiori, Alexis non sa più tollerare la rigidità degli schemi imposti e decide di lasciare l'università per frequentare un corso di recitazione, mai portato a termine. Comincia così a lavorare come cameriera in un bar, la Lit Lounge. Un giorno avviene il primo e casuale incontro che iniziò a proiettarla verso nuovi e affascinanti orizzonti: la Goddess Severa, dominatrice di uomini. La donna le racconta che gli uomini sono disposti a sborsare centinaia di dollari per farsi frustare e tenere al guinzaglio.
Pochi mesi dopo la proposta insolita del fidanzato dell'epoca: visitare un club sado-maso, il Nutcracker Suite, sulla Ventesima strada West. L'esperienza le piace, tanto che il manager del locale la fa assistere a una sessione di prove e lei decide di tentare quella nuova ed eccitante strada. Da qui ha inizio la sfolgorante carriera. La prima esperienza è piuttosto traumatica, dentro una stanza con uno sceneggiatore di Broadway che la prega di picchiarlo a sangue: “Mio Dio, non voglio essere la persona che realizza il tuo sogno di morte”, pensa immediatamente la ragazza smettendo di frustare l'uomo per paura di ucciderlo.
Una volta superati i primi timori, si lancia nel nuovo lavoro, anche contro la volontà dei genitori che, disgustati, la cacciano di casa. Ma come rinuncaire a un posto che frutta almeno 300 dollari all'ora? Da quel momento passa da un club all'altro, in un'esalation di successi. Dopo qualche anno, a cena con un cliente, l'ultima idea riginale: giarre un video hard. L'imprenditore riesce a reperire finanziamenti sufficienti e Alexis diventa ben preso un'affermata regista di filmati sado-maso. Sldi facili e divertenti, secondo lei.
A 36 anni la donna ha deciso di svoltare pagina, ha raccolto le sue memorie trasformandole in un libro che sicuraemnet scandalizzaerà la Manhattan bene. Ha anche ricontattato alcune compagne del liceo: “Ho rivisto alcune ex compagne di scuola. Ci siamo collegate su Facebook, dove ci sono tutte le mie foto da dominatrice. Forse le ho scandalizzate, o forse no: tutti a New York conoscono qualcuno che frequenta questo genere di club, in segreto. Se le ho scandalizzate, però, di sicuro non lo ammetteranno mai”.
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