Anche Morgan Freeman nel ciclone molestie:accusato da otto donne

Avrebbe avuto più volte "comportamenti inopportuni"; Weinstein pronto a costituirsi

Anche Morgan Freeman nel ciclone molestie:accusato da otto donne

Avanti un altro. Un nuovo caso di molestie infiamma la già turbolenta (su questo argomento) scena hollywoodiana. E lo fa mentre i media Usa, citando fonti ufficiali, riferiscono che Harvey Weinstein, il produttore i cui abusi hanno scatenato il movimento #metoo, ha intenzione di consegnarsi stamattina alla polizia di New York. Nel frattempo otto donne ora accusano Morgan Freeman di «comportamenti inopportuni». Lo rivela la Cnn aprendo come prevedibile un alveare di polemiche. Ad esempio, una giovane assistente di produzione ha rivelato che nel 2015, sul set di Insospettabili sospetti con Michael Caine e Alan Arkin, l'allora quasi ottantenne Morgan Freeman avrebbe «quasi quotidianamente» fatto commenti sgradevoli sul suo corpo e sul suo abbigliamento, arrivando a provare ripetutamente a sollevare la gonna per chiederle se «indossassi biancheria intima». «Alla fine Alan Airkin gli disse di smettere e Morgan andò fuori di testa e non seppe più cosa dire», ha concluso la donna. Anche nel 2012 una impiegata della produzione di Now you see me sarebbe stata vittima di apprezzamenti fuori luogo: «Faceva commenti sul mio corpo e su quello della mia assistente», ha dichiarato alla Cnn.

Insomma, alla vigilia del suo 81esimo compleanno (lo festeggerà il primo giugno) il premio Oscar Freeman, uno degli attori più famosi del mondo e uno dei punti di riferimento della comunità afroamericana, rischia di macchiare una carriera ultra cinquantennale con l'accusa infamante di molestatore seriale.

La notizia arriva proprio in concomitanza con quella dell'avviamento di un'inchiesta federale su Harvey Weinstein. Secondo il Wall Street Journal, i giudici vogliono accertare se il produttore non abbia viaggiato oltre i confini americani per abusare di alcune donne. Nel caso in cui queste accuse fossero verificate, si potrebbe avviare una inchiesta formale. Di solito le indagini federali non riguardano la fattispecie di molestia sessuale, ma le inchieste finora portate avanti dalle procure di Los Angeles e New York non hanno prodotto alcuna prova che giustifichi l'apertura di un procedimento contro Weinstein, che ha sempre respinto le accuse sostenendo che i suoi rapporti sessuali sono sempre stati consensuali.

E comunque il magnate caduto in (tremenda) disgrazia ieri era nei titoli delle news anche grazie alle rivelazioni di Gwyneth Paltrow ai microfoni del celebre Howard Stern in Sirius XM. L'attrice ha raccontato che nel 1996, quando non era ancora una superstar, aveva incontrato Weinstein nella sua stanza di albergo a Los Angeles. Il produttore le avrebbe chiesto di farle un massaggio. La Paltrow rifiutò, rimanendo «pietrificata» dalla situazione e «spaventata» per le possibili ripercussioni sulla sua carriera. Poi raccontò l'episodio al suo fidanzato di allora, Brad Pitt, che si arrabbiò moltissimo. «Mi ha detto che lo avrebbe affrontato - ha ricordato l'attrice -. Una sera andammo a Broadway alla prima di Hamlet e anche Harvey era lì.

Brad si avvicinò come se volesse sbatterlo al muro e poi gli disse qualcosa come se la farai sentire ancora una volta a disagio, ti ucciderò». Poi l'attrice ha concluso: «È stato grande a fare questo per me quando ancora non avevo fama né potere».

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