Andrea Scanzi non ci sta a subire passivamente la polemica sorta sulla sua vaccinazione come riservista della Regione Toscana e ieri è stato ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca per spiegare le sue ragioni e ribadire la sua posizione. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano era in collegamento con il programma di Rai Tre e qui ha fatto la cronistoria degli eventi che l'hanno portato a ricevere la dose di AstraZeneca.
A fronte delle critiche che l'hanno travolto, giunte anche da alcune voci amiche come Peter Gomez e Selvaggia Lucarelli, Andrea Scanzi ha rivendicato la paternità della notizia. È stato lui in prima persona, infatti, a informare il suo nutrito stuolo di seguaci: "La notizia l'ho data io su Facebook davanti a 2milioni e 100mila persone. Quindi, se io sono il furbetto del vaccino, sono il demente del vaccino". Proprio su questo passaggio, poche ore prima il suo collega e direttore de Ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, in collegamento su La7 aveva fatto un appunto ad Andrea Scanzi: "Se lo ha fatto vuol dire che ne aveva il diritto. Ma questa necessità di pensare di essere egli stesso una notizia è una cosa sbagliata. Non c'era nessun bisogno di comunicarlo sui social".
Il giornalista de Il Fatto Quotidiano con Bianca Berlinguer ha ulteriormente sottolineato di essersi mosso nel pieno rispetto della legge e di quanto concesso dalla Regione Toscana, con quello che lui continua a considerare come un gesto di pubblica utilità. "Ho rispettato le regole, ho fatto una cosa che sembrava anche bella per gli italiani, nel senso 'non abbiate paura'. Nella diretta Facebook ho detto 'Gli italiani dovrebbero ringraziarmi'. Non sono pazzo, intendevo dire che per esempio ad Arezzo, quando la lista dei panchinari è diventata online dal giorno successivo, anche grazie al mio esempio, e in poche ore si sono iscritte 6mila persone... Ecco, quelle 6mila persone un grazie me lo potrebbero dire".
Il giornalista, quindi, incalzato da Bianca Berlinguer sul perché è stato vaccinato lui e non un anziano al suo posto, Andrea Scanzi ha risposto: "Io non credo di essere stato il primo chiamato quel giorno, però queste sono domande che dovresti fare alla Asl.
Se ti poni il dubbio che la Asl fino a sabato ha fatto liste scritte a mano, sono dubbi legittimi. Il 3 marzo sono stato inserito in quella lista e sono stato chiamato il 19: ci hanno messo 16 giorni a chiamarmi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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