Barbie in copertina su Sports Illustrated. Ma c'è chi storce il naso

La bambola Mattel tra le modelle del numero dedicato ai costumi da bagno. Una mossa azzeccata?

Barbie in copertina su Sports Illustrated. Ma c'è chi storce il naso

Gambe lunghissime e un fisico impossibile, preso di mira negli anni da chi pensa rappresenti un'idea di bellezza stereotipata e poco realistica.

La Barbie è così, e a cambiare non ci tiene troppo. Questo sembra suggerire l'hashtag (#unapologetic), con cui la Mattel ha lanciato la campagna che presenta la nuova copertina del magazine Sports Illustrated.

Il tradizionale numero dedicato ai costumi da bagno, quest'anno avrà come "volto" quello della Barbie. Accanto alla bambola, nel numero che festeggia i 50 anni della "Swimsuit edition" di Sports Illustrated, modelle come Christie Brinkley e Brooklyn Decker.

La campagna è presentata con una sola parola, "unapologetic". La Barbie non sente il bisogno di scusarsi o sentirsi in colpa per la sua immagine - è il caso di dirlo - da bambola. A spiegarlo è anche una nota della Mattel, che spiega come sia "costantemente criticata per il suo corpo e il suo aspetto".

Nonostante il brand sia di grande successo, la bambola ha perso negli anni un po' del suo splendore. Nell'ultimo quadrimestre le vendite del giocattolo sono scese del 13 percento. La campagna "unapologetic", così come un nuovo modello da collezione della Barbie da copertina, spera di risollevare le sorti.

Una mossa azzeccata? Le opinioni si sprecano e dalla parte della critica si schiera soprattutto chi pensa Sports Illustrated promuova l'immagine di una donna-oggetto.

Allen Adamson, esperto di branding, ha detto all'Associated Press che la mossa della Mattel potrebbe mandare il messaggio sbagliato: "La 'swimsuit issue' di Sport Illustrated - ha commentato - non è molto lontana da Playboy".

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