«La più colossale pubblicazione di un disco nella storia», l'aveva definita l'erede di Steve Jobs, Tim Cook, parlando del lancio del nuovo album degli U2 Songs of Innocence . Hanno tentato di aprire una nuova frontiera della fruizione musicale che però sembra rivelarsi un boomerang...
Tutti sanno della loro partership con Apple e dell'uscita del loro nuovo disco, scaricabile gratuitamente su iTunes per 500 milioni di persone; «un miliardo di orecchie» come ha detto Bono scherzando ma non troppo. Una gigantesca operazione commerciale (l'accordo con Apple, che ha speso 100 milioni per la realizzazione dell'album deve aver fruttato un po' di milioncini agli U2) che ora sembra ritorcersi contro la band irlandese. Si è detto che il lancio di Songs of Innocence è il nuovo modello per la discografia degli anni a venire, ma qualcosa sembra non aver funzionato a dovere. Il punto dolente è la violazione della privacy; d'accordo, è un regalo, ma come mai il disco è arrivato su 500 milioni di account insieme agli aggiornamenti? Prima mossa sbagliata: molti l'hanno vissuta come un'invasione della propria sfera privata e infatti Apple ha dovuto fare in modo che Songs of Innocence potesse essere eliminato dagli account - sui quali era stato inserito automaticamente - con un semplice clic. Seconda mossa sbagliata, molti fan duri e puri della band si sono arrabbiati di brutto per essere stati tagliati fuori in quanto non clienti di Apple. Insomma un pasticcio sugli iPhone e gli iPad di milioni di utenti in tutto il mondo. Ora che il cd è uscito anche nei negozi il pubblico e i fan si fanno sentire e su Facebook è montata la protesta, da quelli che hanno dato del «maleducato» a Bono per questa sua intrusione, a coloro che accusano gli U2 di essersi venduti e snaturati. Insomma, «se il prodotto è gratuito, chi lo produce è il prodotto» .
Bono, da vecchio rocker scafato, ha subito chiesto scusa via Facebook scrivendo: «Oops, mi dispiace tanto», spiegando poi schiettamente: «Avevo avuto questa bellissima idea. Gli artisti sono inclini a queste cose, c'è un po' di megalomania, un tocco di generosità, un pizzico di autopromozione e la paura che le canzoni alle quali abbiamo dedicato la vita negli ultimi anni non siano ascoltate». Come, gli U2, che hanno venduto più di 250 milioni di album, hanno paura di fare flop?. Il loro rock rischia di passare in secondo piano rispetto al prodotto, o di rimanere schiacciato dal marchio? Secondo gli esperti chiamati in causa da Billboard si vedrà solo con il prossimo album, che è gia in fieri e s'intitolerà Songs of Experience. Però anche i numeri d i questo cd si possono leggere in due modi diametralmente opposti.
I dati definitivi diffusi da Apple a chiusura dell'operazione dicono che 26 milioni di utenti hanno scaricato tutto l'album canzone per canzone o l'hanno ascoltato attraverso iTunes Radio e Beat Music, mentre 81 milioni di persone hanno ascoltato almeno un brano del disco. Numeri da brivido, ma meno del 20 per cento dei 500 milioni di ascoltatori a cui ci si rivolgeva. E allora? Come la mettiamo? Intanto comunque nella classifica di iTunes sono al terzo posto assoluto. Non si può negare che il rock'n'roll sia un concentrato di creatività e commercio, quindi è normale che l'artista entri in gioco per vendere. L'ha ribadito Bono ospite di Fabio Fazio affermando: «Da quando abbiamo cominciato a suonare il nostro desiderio è sempre stato uno: far arrivare la nostra musica al maggior numero di persone possibile». Lui e The Edge (ma anche Adam Clayron e Larry Mullen) confermano di venire dal punk e di voler aggredire ancora i luoghi comuni. Questa volta attraverso la tecnologia perchè i tempi cambiano ma non lo spirito del rock.
«Crescere a Dublino negli anni Settanta ci ha insegnato a essere pronti alle risse - sottolineava Bono da Fazio -; del resto ci siamo abituati perché nella loro carriera gli U2 hanno sempre scatenato reazioni opposte, la gente o ci ama o ci odia».
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