Brad Pitt imputato per aver costruito in modo inadeguato le case per le vittime dell'uragano Katrina

La causa è iniziata a settembre 2018. I querelanti hanno denunciato la presenza di muffa, legno marcio e problemi strutturali nelle loro abitazioni

Brad Pitt imputato per aver costruito in modo inadeguato le case per le vittime dell'uragano Katrina

Il processo ci sarà. Nonostante i tentativi di respingere la causa contro di lui, Brad Pitt rimane imputato, insieme alla sua fondazione benefica, Make it Right, per aver costruito delle case di qualità scadente, destinate alle vittime dell’uragano Katrina. Ne hanno parlato molti tabloid americani, tra cui People.

L’attore è sempre stato in prima linea, per garantire la ricostruzione del nono rione di New Orleans. Come riporta il Times-Picayune, la sua associazione ha edificato ben 190 abitazioni "sperimentali", ben isolate, a energia solare e dal design "ponderato", sostenendo che la struttura fosse a prova d’uragano. Le case sono state messe in vendita a prezzi accessibili.

Ma dopo pochissimo tempo, pare che siano sorti dei problemi strutturali, dovuti alla scarsa qualità dei materiali utilizzati per la costruzione. La denuncia è partita dai cittadini Lloyd Francis e Jennifer Decuir: nelle loro case c’era muffa, legno marcio, problemi di ventilazione, elettrici e idraulici. Quindi, sebbene tutti fossero grati "a Mr. Pitt per aver guidato la ricostruzione del Nono Rione inferiore perché il loro quartiere ospitava più delle loro case. Ospitava la loro comunità", non hanno potuto fare a meno di notare che il tutto è stato innalzato in modo "inadeguato". Purtroppo da tempo pare che l’associazione fosse a conoscenza della situazione, tanto che avrebbero cercato di far firmare ai residenti un "contratto di riservatezza", per non far divulgare il racconto della vicenda.

Dal canto suo Brad Pitt e gli altri direttori della Fondazione non si ritengono direttamente responsabili di questi errori strutturali e per rafforzare la loro posizione hanno anche citato in giudizio il loro ex architetto esecutivo, John Williams.

Ma una settimana fa, il giudice del tribunale del distretto civile, Rachael Johnson, ha stabilito che l’attore sarebbe rimasto un imputato. Ne ha gioito Ron Austin, uno dei legali dei querelanti.

L’avvocato non ha assolutamente paura che la "fama" di Brad Pitt possa in qualche modo influenzare l’esito del processo. "Non siamo necessariamente preoccupati per la pubblicità quanto per la giustizia. La nostra priorità è trovare le parti responsabili", ha detto. Che la verità venga a galla.

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