E Raffaella ritorna per dare la caccia ai talenti del futuro

Con "Forte, forte, forte" la star è di nuovo la conduttrice di punta su Raiuno. Metterà alla prova, senza cattiveria, cento aspiranti artisti

E Raffaella ritorna per dare la caccia  ai talenti del futuro

Roma - Una star -dopotutto- è pur sempre un essere umano. Non stupisce, dunque, l'emozione da (quasi) scolaretta con cui ieri, davanti ad una moltitudine di cronisti, Raffaella Carrà è tornata a indossare la veste di icona di Raiuno. Era infatti dal 2006, dallo sfortunato Amore (il programma sulle adozioni sospeso dall'allora direttore Del Noce) che la più amata showgirl d'Italia non era impegnata in una conduzione di questo livello, su cui la rete ammiraglia Rai scommette tanto.

«E la paura che ho! -commentava ieri, con tremarella autentica, sia pure da star- Ma la paura bisogna avere il coraggio di averla. Nel senso che bisogna trasformarla in coraggio. Controsenso? Il nostro è il mestiere, dei controsensi». Allora, da venerdì 16 per 10 puntate, ecco Raffa in Forte, forte, forte : augurale titolo d'un trionfo discografico anno 1976 che, ancora rimixato da Bob Sinclair farà da nume tutelare al primo talent-show di Raiuno. «Ci pensavo da tre anni -racconta Raffa- Anzi: ci avevo già messo una pietra sopra: “non si farà più”, mi ripetevo. Ma dopo l'ultima puntata di The Voice il direttore di Raiuno Leone e il produttore Bibi Ballandi mi hanno cercata: “È arrivato il momento per realizzarlo”». La novità -in un periodo in cui il talent-show sembra perdere qualche colpo- sta nella completezza artistica richiesta ai suoi concorrenti. «Devono saper cantare, ballare, recitare: essere insomma showmen e showgirls totali. E nuovi. Non ho mai detto, come ha scritto qualcuno: “cerco un nuovo Fiorello, voglio una nuova Carrà”. No: diventi qualcuno proprio quando esprimi solo te stesso. Oltre al talento, infatti, quel che conta è la personalità».

A partire saranno in 100, presentati dal giovane Ivan Olita (ex fotomodello e videomaker) ma via via ridotti a 14 da una giuria che, capitanata dalla stessa Carrà, offrirà «dei volti diversi, intriganti, di respiro internazionale»: l'attrice italiana Asia Argento, il ballerino spagnolo Joaquin Cortés, lo stilista tedesco Philipp Plein.

Capitolo chiuso l'incidente con Lorella Cuccarini. «S'era dispiaciuta che non l'avessi chiamata personalmente per comunicarle che avevano deciso (non io, giuro) di fare a meno di lei. Le ho inviato un sms di scuse. Che evidentemente non ha accettato, perché non mi ha risposto. Ma pazienza». Per questi giurati, comunque, nessun “ruolo” da buono o da cattivo: «altrimenti risulteremmo finti. Ci limiteremo ad esprimere ciascuno la propria identità». Ogni giurato potrà votare con un «forte». E quindi vincerà chi sarà Forte, forte, forte. Solo Raffaella potrà attribuire Fortissimo. A votare nelle ultime 3 puntate sarà il pubblico da casa; a presentare la finalissima saranno gli stessi finalisti. «Mentre il vincitore assoluto -promette Leone- sarà utilizzato nella prossima stagione di Raiuno».

Quanto al loro effettivo ruolo di palestre per future star, «i talent sono tutti molto interessanti -analizza la Carrà-, in fondo oggi i ragazzi non hanno molte altre possibilità, per uscire fuori». Che presidente di giuria sarà? «Non amo i giudizi tranchant: X Factor mi è sempre parso un po' troppo duro. E per me dire “no” ad uno che ce l'ha messa d tutta sarà difficile. Ma partecipare è anche un modo per farsi vedere: spesso perfino a Sanremo chi è arrivato ultimo, poi, è diventato primo». Quali le regole-base consigliate dalla Raffa nazionale ai suoi (futuri) “eredi”? «Soprattutto due. Una cosa che non si deve assolutamente fare: chiedere l'applauso al pubblico. Pratica molto diffusa, che io aborro.

E una cosa che, al contrario, si deve assolutamente fare: usare assieme il freno e l'acceleratore. Cioè controllarsi e lasciarsi andare; mantenersi razionali e cedere all'emozione; dominarsi in tutto ma anche dare tutto».

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