Elizabeth - The Golden Age, la vera storia della regina vergine

Elizabeth - The Golden Age è la pellicola in cui Cate Blanchett veste i panni di Elisabetta I, diventata famosa come la regina vergine

Elizabeth - The Golden Age, la vera storia della regina vergine

Elizabeth - The Golden Age è il film che andrà in onda questa sera alle 21.13 su Iris e vede l'attrice Cate Blanchett tornare a indossare i panni di Elisabetta I, la sovrana britannica diventata famosa come la regina vergine.

Elizabeth - The Golden Age, la trama

Elisabetta (Cate Blanchett) è ormai alla guida dell'Inghilterra e ha imposto obbligatoria l'appartenenza alla Chiesa anglicana all'interno del suo regno. Questo dogma, insieme alle attività corsare degli inglesi, non piacciono affatto al re di Spagna Filippo II (Jordi Molà), che vuole conquistare l'Europa. Per raggiungere il suo scopo, Filippo è più che mai deciso a uccidere Elisabetta e a far salire sul trono d'Inghilterra Maria Stuarda (Samantha Morton). Elisabetta capisce di non potersi fidare di nessuno e che anche i muri nascondono orecchie pronte a tradirla: come se non bastasse la sovrana comincia a provare qualcosa per il corsaro Walter Raleigh (Clive Owen). Ma se fosse anche lui a tradirla?

La vera storia della regina vergine

Elizabeth I, soprannominata appunto la regina vergine, fu una sovrana che, sfuggendo le convenzioni del tempo, che volevano che una regina fosse sempre sposata e accompagnata da un uomo, riuscì non solo a guidare un regno, ma anche a dare il proprio nome a un'epoca storia: l'età elisabettiana. Come racconta Britannica, Elizabeth salì al trono in un ambiente piccolo e minacciato da continui tradimenti e divisioni interne, che fino ad allora non avevano permesso all'Inghilterra di ergersi come una delle grandi potenze in Europa. L'incoronazione di Elizabeth, però, portò a un cambiamento radicale: la donna suscitò immediatamente un senso di coraggio e di maestosità che spinse i sudditi a giurarle immediatamente fedeltà e, dunque, a unirsi contro i nemici stranieri.

Sin dalla nascita Elizabeth sembrava destinata alla grandezza, dal momento che era l'erede di due personaggi che avrebbero lasciato l'impronta nella Storia: il re Enrico VIII e Anna Bolena, per la quale il sovrano sfidò la Chiesa, creando uno scisma, per poter divorziare dalla moglie precedente Caterina d'Aragona e sposare la Bolena. Anna Bolena, che non era riuscita a dare un erede maschio a Enrico VIII, venne decapitata con l'accusa di tradimento e adulterio: Elizabeth aveva solo tre anni. La perdita della madre, così come la decisione di renderla una figlia illeggittima rendendo nullo il matrimonio con Anna Bolena, diedero a Elisabetta I una certa gravità. Sempre Britannica sottolinea come la bambina, a sei anni, fosse già simile a una persona adulta.

Vide salire al trono il fratello Edoardo VI e, come racconta la Treccani, visse momenti difficili durante il regno della sorellastra Maria Tudor: durante questo lasso di tempo Elizabeth finì in prigione, nella Torre di Londra, dalla quale venne poi rilasciata per mancanza di prove. Quattro anni dopo essere stata rilasciata, la ragazza salì al trono e tra le prime decisioni che prese ci fu quella di ristabilire l'indipendenza della chiesa anglicana da Roma, proibendo qualsiasi altra forma di culto. L'ascesa al trono di Elizabeth rappresentò anche una sorta di "colpo di scena" per l'epoca. Nel sedicesimo secolo, infatti, gli uomini erano abituati a pensare a se stessi come a creature razionali, mentre le donne erano impulsive e vittime delle proprie passioni, perciò impossibilitate ad avere un ruolo governativo. Elizabeth si muoveva quindi in un mondo in cui alle gentildonne non veniva insegnata l'eloquenza o l'arte della guerra. Al contrario, l'insegnamento principale era quello di rimanere in silenzio, svolgere le loro mansioni ed esserne felici.

Probabilmente fu proprio per sfuggire a questo senso comune che, durante la sua salita al trono, Elisabetta I fece una distinzione tra il suo "corpo naturale", quello femminile, e il "corpo politico", quello messo sul trono per volere di Dio, a prescindere dal suo essere una donna. Il nomignolo di regina vergine è dovuto proprio a questo intento, da parte di Elisabetta I, di governare in suo nome, senza lasciarsi piegare da altre fazioni o, peggio ancora, da un uomo. Come sovrana, Elisabetta I voleva essere sicura di non dover tenere conto anche delle idee di un marito e, proprio per questo, rifiutò ogni possibile proposta di matrimonio, che fosse per alleanze religiose e/o politiche. La regina dichiarò: "Vi assicuro che non c'è principe che potrebbe amare meglio i suoi sudditi o il cui amore possa controbilanciare il nostro (Elisabetta I usava il plurale majestatis).Non ci sarà gioiello così ricco che potrò mai mettere davanti al vero gioiello, il vostro amore. Perché lo stimo più di qualsiasi tesoro e ricchezza".

Come racconta anche Italia Star Magazine, la natura vergine della regina divenne una caratteristica talmente fondante della sovrana

inglese che, in suo onore, venne fondato lo stato della Virginia, negli Stati Uniti, che proprio alla regina vergine deve il suo nome. Elizabetta I d'Inghilterra morì a 69 anni, dopo ben 44 anni di regno.

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