Quella di martedì 21 settembre avrebbe dovuto essere una serata di celebrazione della musica di Franco Battiato, il maestro siciliano scomparso lo scorso 18 maggio. Il palcoscenico delle grandi occasioni - l'Arena di Verona - una cinquantina di artisti di punta della scena musicale nostrana (Mannoia, Morandi, Alice per dirne alcuni) e biglietti esauriti da tempo. Uno spettacolo "macchiato" dai fischi ingenerosi e dagli insulti choc rivolti da un gruppo di maleducati ad Al Bano e Vittorio Sgarbi, amici del cantautore nato alle pendici dell'Etna, che sono saliti sul palco per un breve omaggio.
Ancora prima che dicessero qualcosa, i due sono stati sommersi dai fischi. Il primo a prendere la parola, mentre volavano insulti, è stato il cantante pugliese: "Vorrei dedicarvi un sonetto - ha detto rivolgendosi alla platea - vorrei dedicarvi una poesia, vorrei fare tante cose di quelle che avevo in mente di fare, ma la miglior cosa è che io me ne vada così come sono arrivato". Poi il microfono è passato al critico d'arte che, dopo aver salutato la sorella Elisabetta, ha augurato "di essere felici" a chi lo insultava. Due giorni dopo l'accaduto è lo stesso Al Bano a dare la sua versione dei fatti: "Io e Sgarbi eravamo ad Abano - racconta a freddo al Corriere della Sera - c’era una manifestazione del personaggio dell’anno e mi hanno premiato. Terminata la serata Sgarbi mi dice: “Andiamo all’Arena di Verona che c’è anche mia sorella . Arriviamo, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi ci porta dietro le quinte. Io non sapevo nulla. Vittorio mi dice “Dai saliamo sul palco” . Entriamo e la gente urla “Fascisti, fascisti”. Mi son trovato in un girone dantesco. Mi chiedevo “sogno o son desto?”. A quel punto mi sono scusato e sono uscito".
Tra gli insulti urlati, anche quello di essere "fascisti":
"Incomprensibile - commenta il cantante - mi sono sempre dichiarato apolitico". E conclude, quasi divertito: "Sono stati i cinque minuti più inutili della mia vita artistica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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