E' uscita nelle sale da qualche giorno una sorta di versione romantica del celebre "Quasi amici". "Io prima di te", questo il titolo del film, è l'adattamento cinematografico di un romanzo young adult strappalacrime di Jojo Moyes, già bestseller internazionale. Pensare però che si tratti di un dramedy in grado di intercettare solo un target di giovani spettatrici sarebbe un pregiudizio infondato. Senza dubbio la pellicola appartiene allo stesso filone di "Colpa delle stelle" e "Quel fantastico peggior anno della mia vita" ma, rispetto a quelle, può intrattenere a dovere un pubblico più eterogeneo in termini d'età. Con delicatezza e maturità vengono trattati temi esistenziali a dir poco controversi, generando nello spettatore non solo emozioni ma importanti riflessioni.
Lou (Emilia Clarke) ha ventisei anni, vive in un piccolo villaggio inglese ed ha appena perso il suo lavoro da cameriera. Poiché i suoi familiari sono disoccupati, la ragazza accetta in fretta un nuovo impiego, anche se assai particolare: dovrà tenere compagnia a un giovane rimasto tetraplegico a seguito di un incidente. Lui si chiama Will (Sam Claflin) e desidera soltanto continuare a crogiolarsi nel suo dolore. E' bello, ricchissimo e vive in un castello ma, mentre un tempo era un appagato uomo d'affari dedito agli sport estremi, ora è prigioniero di un corpo inerme e dipende in tutto dagli altri. Per cercare di vincere il cinismo, la rabbia e la diffidenza di Will, Lou darà fondo ai propri doni: entusiasmo, sensibilità e buona volontà.
I due protagonisti non potrebbero appartenere a mondi più distanti. Lei è una proletaria dall'abbigliamento eccentrico e dal disperato bisogno di soldi, d'indole frizzante e anticonvenzionale ma senza particolari ambizioni. Il ragazzo invece è un principe umiliato e perciò divenuto arrogante e scontroso. Saremmo innanzi a due cliché se gli attori non fossero così bravi a rendere credibili i rispettivi ruoli. Emilia Clarke, a dire il vero, a volte cade preda di eccesso interpretativo assumendo espressioni facciali un po' caricaturali ma, dopotutto, la goffaggine e la spontaneità sono due tratti distintivi del suo personaggio. Quanto a Sam Claflin, la sua scelta di lavorare di sottrazione e dare una performance misurata è vincente ed efficace: se si fosse prodotto in virtuosismi alla Daniel Day-Lewis o alla Eddie Redmayne, per citare due giganti che si sono cimentati prima di lui in una sfida attoriale simile, non avrebbe mitigato l'effervescenza della coprotagonista, appesantendo la coppia.
Le scene sono brevi e il montaggio secco: in questo modo il film conserva sempre un ritmo abbastanza vivace. L'ambientazione è fiabesca e la storia ha evidenti tonalità romantiche eppure il dramma non è mai nascosto e viene affrontato in maniera diretta al punto che ci sono momenti in cui ci si trova a sorridere e commuoversi contemporaneamente.
La libertà di scelta, ed è bene non specificare riguardo a che cosa per non rivelare troppo del film, è uno dei temi affrontati cui è dedicato, scelta intelligente e prudente, un contraddittorio tra i vari personaggi. Questo debutto alla regia di Thea Sharrock non è certo perfetto, anzi, si tratta di un prodotto di media qualità, eppure "Io prima di te", con i suoi contenuti scomodi e commoventi, coinvolge e resta addosso.
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