Il Gf prova a difendersi: "Non siamo cinici. È Lory a voler entrare"

I vertici Mediaset sotto accusa per la scelta della Del Santo dopo la morte del figlio Loren

Il Gf prova a difendersi: "Non siamo cinici. È Lory a voler entrare"

E stavolta il gioco si fa pesante. Troppo. La vita vera sta per irrompere in un programma in cui, fino ad oggi, era stata la realtà sintetica (o al massimo simulata) a dominare. E cosa succederà quando Lory Del Santo, il cui figlio diciannovenne Loren si è ucciso solo un mese fa, entrerà nella casa di Cinecittà (probabilmente non lunedì, ma in un successiva puntata)? Cosa succederà insomma quando alle solite lacrimucce virtuali, o alle preordinate baruffe esibizioniste, si sostituirà lo strazio autentico di una madre per due volte colpita dal dolore più devastante (già nel '91 perse un bimbo di 4 anni, volato giù da un grattacielo)? Difficile perfino immaginarlo. Può la legge degli ascolti arrivare fino a questo punto? Esiste un limite davanti al quale la spettacolarizzazione del dolore deve fermarsi? La giustificazione dell'attrice (raccolta da Silvia Toffanin in un'intervista a Verissimo, in onda oggi pomeriggio) è stata: «Credo che la Casa del Grande Fratello sia l'unico posto in cui possa sentirmi protetta. Potrebbe essere una terapia».

Ma è evidente che non sarà tanto la scelta dell'attrice (frutto d'una probabile fragilità emotiva) a sollevare polemiche, quanto la disinvoltura con cui essa è stata accettata. Interpellati circa la sorprendente decisione di assecondarla, i responsabili del Grande Fratello danno risposte spaesate e impacciate, come chi si sia reso conto troppo tardi di un problema grosso. «La signora Del Santo aveva firmato il contratto prima della tragedia spiega il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri - Pensavamo di fare a meno di lei. E' stata lei a pregarci di partecipare lo stesso: forse tornare al lavoro le sarebbe servito. Ci abbiamo riflettuto e abbiamo deciso di rispettare le sue volontà».

Ed è proprio sul presunto rispetto della discutibile scelta che insistono, con evidente disagio, gli autori: «Sarà solo Lory a decidere se entrare subito nella casa oppure in seguito - (il suo nome per ora non appare nel cast del programma, da lunedì su Canale 5) - Noi rispetteremo la sua decisione». E non temete di essere tacciati di cinismo, se non addirittura di sciacallaggio? «Sospettare che lo facciamo per aumentare gli ascolti non ha senso - ribatte Scheri -. Il Grande Fratello non ne ha bisogno». Ma la responsabilità di partecipare al programma è solo della Del Santo, o anche degli autori del programma? «Come facevamo a dirle di no? - è la retorica risposta di Leonardo Pasquinelli, produttore Endemol- Potevamo privarla di quello che lei ritiene un aiuto? A me non è riuscito». Eppure un produttore dovrebbe tutelare la credibilità dei suoi prodotti. «Già; ma non possiamo assumere anche il ruolo dei terapeuti». Ma come: l'attrice non vuol partecipare al GF proprio come fosse una terapia? «L'ha detto lei, che può essere una terapia. Non noi».

In conclusione i più spauriti da tutta la faccenda sembrano i conduttori Ilary Blasi e Alfonso Signorini.

I quali pensavano di dover solo trattare con «ironia e leggerezza» personaggi come Eleonora Giorgi, Ivan Cattaneo, Valerio Merola, la marchesa D'Aragona, il comico Maurizio Battista, lo chef Andrea Mainardi, il judoka Fabio Basile o il dj Enrico Silvestrin; attori come Jane Alexander e Walter Nudo; modelli come Giulia Salemi, Stefano Sala, Francesco Monte, Martina Hamdy o Elia Fongaro; showgirl come Lisa Fusco, Benedetta Mazza o Le Donatella. Mentre invece dovranno gestire i risvolti tragici di una situazione tutt'altro che ironica. E a dir poco pesante.

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