Gualtiero De Angelis, Principe della Voce tra i suoi segreti spuntano anche le poesie

Fu uno delle grandi star del doppiaggio del dopoguerra, sua la voce di Cary Grant e Gary Cooper, è il capostipite di una dinastia di voci mitiche. Ora un libro di Gerardo di Cola lo racconta. In un modo sorprendente

Gualtiero De Angelis, Principe della Voce tra i suoi segreti spuntano anche le poesie

La Settimana Incom lo raccontava come “una voce brillante e amorosa di singolare bravura. I ruoli di James Stewart, Cary Grant, Errol Flynn e Henry Fonda sono suoi. Il suo contributo al successo dei film italiani è stato più volte riconosciuto”. Gualtiero De Angelis era il Principe del doppiaggio quando il doppiaggio, tra gli anni Sessanta e Settanta, era un’orchestra sinfonica di fiati di altissimo valore come Emilio Cigoli, Giulio Panicali, Carlo Romano, Lydia Simoneschi, Rosetta Calavetta.. Romano, classe 1910, padre di tre figli, prima di diventare la voce di Hollywood per trent’anni aveva lavorato con alcune delle più importanti compagnie teatrali italiane, Zacconi, Merlini, Falconi. Tutto partì dalla tavole dell’oratorio. Se amate il cinema vi sarà facile riconoscerlo in alcuni dei capolavori più famosi. É il Cary Grant di Notorious, il James Stewart di La vita è meravigliosa, Humphrey Bogart in La regina d’Africa, John Wayne nel Cavaliere solitario. A ognuno non prestava solo i fiati ma la personalità, l’identità, il ruolo. Sembra incredibile ma presta la sua voce anche a Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi. Quando in Carosello si esibisce in prima persona a reclamizzare una marca di formaggini scatena lo stesso sconcerto di quando interpreta Guglielmo Marconi in uno sceneggiato televisivo. Gerardo Di Cola, storico del doppiaggio e professore di Matematica e Fisica, a questo colosso della voce ha voluto dedicare un libro “Gualtiero De Angelis, poeta e doppiatore” che è una piccola chicca piena di dati, aneddoti e poesie. Perché il grande amore di Gualtiero De Angelis, dopo la famiglia e insieme al doppiaggio, è stata la poesia. Spesso ironica, divertente, romanesca. Versi che sono una vera, sorprendente, scoperta.

Non è solo un numero uno: è l’inizio di una dinastia. Che continua con il figlio Manlio (è tra tutti il Roy Scheider de Lo Squalo) e i nipoti Vittorio ed Eleonora. Una dinastia come i Windsor. Che premia finalmente il suo Re.

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