Incidenti, assassini e segreti: la "maledizione" dei Kennedy

Tutto ebbe inizio nel novembre 194. E proprio in questo mese si ricorda uno dei capitoli più affascinanti e misteriosi di questa "maledizione", l'omicidio di John Fitzgerald Kennedy

Incidenti, assassini e segreti: la "maledizione" dei Kennedy

"Somebody up there doesn’t like us" (A qualcuno lassù non piacciamo, ndr). Robert Kennedy, meglio conosciuto come Bobby, pronunciò queste parole nel 1964, dopo che il fratello minore Ted era sopravvissuto miracolosamente a un incidente aereo. Questo "qualcuno" si dimostrò stranamente clemente in quella occasione, ma la famiglia Kennedy non era abituata a questo genere di "fortuna": a partire dagli anni ’40 del XX secolo è stata vittima di una lunga serie di eventi infausti, morti improvvise e talvolta violente. Bobby fu il primo, ma non il solo, a pensare che lui e i suoi cari fossero stati colpiti da una maledizione.

Le origini dei Kennedy e della sventura

Originari della contea di Wexford, nell’Irlanda del Sud, si trasferirono negli Stati Uniti nell’Ottocento. Erano riusciti ad accumulare ingenti ricchezze, assumendo un ruolo politico rilevante nel partito democratico. Patrick Kennedy fu eletto deputato dello stato del Massachussetts nel 1884, facendo da apripista ai più famosi nipoti: John Fitzgerald, 35esimo presidente degli Stati Uniti d'America, e Robert, candidato alle elezioni presidenziali del 1968. Ma dopo anni di successi, qualcosa cambiò.

Nel 1918, dopo un travaglio difficile, Rose Fitzgerald, moglie di Joseph Patrick Kennedy Senior, diede alla luce Rosemary. Nel tentativo di "curare" la figlia, solita a repentini cambi d’umore e a una vita libertina che avrebbe potuto mettere a disagio la famiglia del futuro Presidente degli Usa, nel novembre 1941 Joe Kennedy Senior fece sottoporre la ragazza a una lobotomia. L’intervento lasciò Rosemary, all’epoca 23enne, in stato semi-vegetativo fino alla morte sopraggiunta nel 2005. L’errore fu a lungo taciuto: la famiglia Kennedy finse che la prolungata assenza di Rosemary fosse dovuta a un viaggio-studio. "Qualcuno lassù" non deve aver gradito la menzogna e da quel momento incidenti aerei mortali, attentati e suicidi divennero all’ordine del giorno.

Dopo appena tre anni, Joseph Patrick Kennedy Senior e Rose Fitzgerald persero il loro primogenito, Joseph Patrick Jr., morto in un incidente aereo durante una missione militare top secret.

La maledizione dei Kennedy

Dal 1948 al 1968, la coppia disse addio ad altri tre figli: Kathleen Agnes morì a 28 anni in un incidente aereo insieme al fidanzato; il 22 novembre 1963 il presidente John F. fu assassinato a Dallas, in Texas, e cinque anni più tardi la stessa sorte toccò al fratello Bobby, proprio colui che per primo aveva parlato della "maledizione".

Nel 1964 Ted, il fratello più piccolo di Jfk, rischiò di perdere la vita in un incidente aereo. Dopo un lungo ricovero, se la cavò nonostante avesse un polmone perforato, alcune costole rotte e diverse emorragie interne. Ma scontò cara questa fortuna: nel luglio 1969, dopo una festa, perse il controllo della sua auto e causò la morte di una ventottenne. Fu condannato a due mesi di carcere per omesso soccorso, episodio che molto probabilmente fermò la sua ascesa alla Casa Bianca.

La maledizione non ha risparmiato neanche i nipoti e i pronipoti. John F. Kennedy e la First Lady Jacqueline Kennedy Onassis persero due dei loro quattro figli in tenera età: la primogenita Arabella nacque morta, mentre Patrick Bouvier si spense a causa di una malattia ai polmoni a due giorni dal parto. Commovente fu il caso di John Fitzgerald Jr, l’erede maschio dell’ex presidente Usa, che perse la vita in un incidente aereo, condividendo con il padre il nome e una morte improvvisa sopraggiunta nel fiore degli anni.

Gli eredi di Bobby furono perseguitati da dipendenze e depressione: David A. Kennedy fu trovato morto nella sua stanza d'albergo a Palm Beach per una probabile overdose di cocaina; stessa sorte per la nipotina Saoirse Roisin Kennedy Hill, anche lei morta per overdose nell’agosto 2019, all’età di ventidue anni. Anche Michael LeMoyne Kennedy, sesto figlio del senatore Robert, non sfuggì alla maledizione: fu coinvolto in un incidente mortale sulle piste da sci, nel 1997.

L’ultimo capitolo della maledizione è stato scritto solo pochi mesi fa, quando ad aprile 2020 Maeve Kennedy Townsend McKean, nipote di Robert F., è morta annegata insieme al figlioletto di otto anni.

I Kennedy al cinema

Come ogni dinastia che si rispetti, anche ai Kennedy è dedicata una lunga filmografia. "Il primo dei Kennedy", pellicola del 1977, racconta la storia del fratello maggiore di Jfk, morto durante il Secondo Conflitto Mondiale. Il padre aveva sognato per lui un futuro da presidente, ma la morte prematura lo costrinse a "ripiegare" su Jfk.

Proprio a quest’ultimo sono dedicati la maggior parte dei film. Il più famoso tra tutti è "Jfk- Un caso ancora aperto", capolavoro di Oliver Stone, che portò addirittura alla riapertura delle indagini: furono sentiti nuovi testimoni e desecretati alcuni documenti. Ma nonostante questo, l’omicidio del 35esimo Presidente Usa rimane avvolto nel mistero. "Since" di Andy Warhol, "Due sconosciuti, un destino" e "Parkland" analizzano il giorno dell’attentato, mettendo in luce anche il punto di vista degli altri protagonisti.

"Bobby", "Jackie" e "Lo scandalo Kennedy" raccontano rispettivamente l’omicidio del senatore Robert, la vita da First Lady di Jacqueline e l’incidente di Chappaquiddick e la conseguente condanna di Ted.

Chi preferisce le serie tv non potrà non apprezzare la pluripremiata "The

Kennedys". In dieci puntate i creatori Stephen Kronish e Joel Surnow hanno voluto tracciare un ritratto, talvolta crudo e spietato, di questa famiglia "maledetta", che "qualcuno lassù" ha tante volte osteggiato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica