Difficile pensare a una sola Serena Rossi. Ce ne sono tante, l'attrice, la cantante, la presentatrice. Insomma a 35 anni (che compirà proprio lunedì 31 agosto) è uno dei nomi sul quale puntare per il futuro, se non altro perché lei, napoletana verace, ha idee chiare e forza di volontà: «Ho iniziato a seminare lungo la strada quando avevo soltanto quattordici anni senza perdere mai la speranza e ora raccolgo i frutti di un affetto gigantesco esploso intorno a me», ha spiegato alla platea del Giffoni Film Festival in scena in questi giorni.
E, in fondo, i ragazzi che l'hanno applaudita in questo evento ormai famoso in tutto il mondo sono il pubblico ideale per un'artista davvero contemporanea nel senso che sa andare oltre alle barriere di genere. Ha iniziato con il musical, poi si è divisa tra cinema e televisione ma pure musica, passando da Un posto al sole alla vittoria a Tale e Quale Show, dalla condizione dell'Eurovision Song Contest fino alla partecipazione al Festival di Sanremo con il sempre sorprendente Renzo Rubino. Ha fatto teatro (bello il suo Rugantino con la regia di Enrico Brignano nel 2013) e ha pure doppiato Anna in Frozen. In poche parole non si è fatta mancare nulla. E qui a Giffoni è in sostanza uno dei volti del nuovo corso del Festival voluto, fortemente voluto e sempre diretto per cinquant'anni dal visionario Claudio Gubitosi. Dopo aver ospitato superstar come Richard Gere o Robert De Niro, il Giffoni ha allargato i propri orizzonti per diventare sempre di più una autentica palestra educativa per i ragazzi. Tanto per dire, in questa edizione sul palco è salito anche Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore dell'Istituto nazionale Tumori Pascale di Napoli, uno degli uomini simbolo dell'emergenza Covid: «Il Coronavirus non guarda in faccia a nessuno, ma con passione e determinazione lo sconfiggeremo», ha spiegato ai ragazzi. Di fronte a questa platea, che sconfigge i luoghi comuni sui giovani svogliati e inconcludenti, Serena Rossi ha dato la propria divertente lezione su come partire dal niente e arrivare a tagliare traguardi importanti.
«La mia strada è iniziata con il teatro, che mi ha insegnato il rispetto per l'altro», ha riassunto prima di confermare il proprio estro trasversale: «Mi sono sempre battuta per la mia libertà. Quando ho iniziato, tutti mi mettevano davanti a un bivio: scegli questa strada oppure l'altra. Ma perché scegliere? Sento che posso esprimermi in più campi, ognuno in fondo prende le strade che sente più proprie».
Sono frasi che i ragazzi accolgono con entusiasmo perché, nell'epoca della ultra-specializzazione, tanti si sentono compressi in ambiti forse troppo ristretti. «In ogni forma d'arte c'è un pezzo di me e di quello che sono, non saprei mai scegliere tra il cinema e il teatro perché sono due mondi diversi ma comunque complementari. Sul set c'è l'attesa di girare le scene, a teatro c'è l'immediatezza della risposta della sala. In ogni caso, l'odore del legno sui palchi di teatro, e gli occhi della platea puntati addosso, mi spaventano ma mi riempiono allo stesso modo».
Di certo, il grande pubblico l'ha apprezzata in uno dei ruoli più difficili in circolazione, ossia quello di Mia Martini nel film tv Io sono Mia dell'anno scorso. «Recitare lì è stata una delle emozioni più forti della mia vita, ma anche un atto d'amore, un desiderio di ridare qualcosa a un'artista cui era stato tolto tanto ingiustamente e inspiegabilmente», ha spiegato davanti ai ragazzi confermando di aver «studiato ogni cosa con intensità». Poi, quando il film è stato presentato al pubblico, «la sorella di Mia Martini, ossia Loredana Berté, mi è venuta incontro e abbiamo pianto strette in un abbraccio. Lei mi ha sussurrato che si vedeva quanto davvero avessi voluto bene a Mimì».
E che la musica sia indiscutibilmente un filo conduttore della carriera di questa napoletana vera e verace lo conferma non soltanto il debutto del 2002 come cantante nel musical di Mattone e Vaime C'era una volta, ma anche la partecipazione al Festival di Sanremo 2018 per duettare con Renzo Rubino nel brano Custodire.
«Non so tra cinema e musica chi mi abbia davvero rubato il cuore», spiega confermando che non si mette limiti: «Adesso sono sul set di una serie per Raiuno, Mina Settembre, poi ho fatto un altro film che andrà alla Mostra del Cinema di Venezia, Lasciami andare». E il Festival di Sanremo?: «Mi emoziona, dà una carica incredibile, Se me lo chiedessero, tornerei subito all'Ariston perché l'adrenalina è impagabile». Capito che forza della natura?
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