Michelle Hunziker si è presentata nel processo davanti al Tribunale di Rimini dove è imputata insieme all'inviato di Striscia Max Laudadio. "Quando ho scoperto che il format di Mirri dopo 20 anni era lo stesso, ho pensato di dover aiutare gli altri. Non potevo stare in silenzio" ha dichiarato la showgirl dopo l'arringa del suo avvocato, Giulia Bongiorno.
La Hunziker in Tribunale
La conduttrice televisiva deve rispondere di diffamazione. Laudadio e due collaboratrici rispondono pure di violazione di domicilio, sostituzione di persona, interferenze illecita nella vita privata e discredito e ostacolo all'attività professionale. La Hunziker non ha fatto passi indietro ed ha sostenuto quello che il suo avvocato aveva detto in precedenza, ovvero un metodo di reclutamento di giovani basato sul sesso da parte del talent scout Mirri per il mondo dello spettacolo. Nella scorsa udienza il Pm aveva chiesto un anno e 4 mesi per Laudadio, sei per la Hunziker e nove per le "complici". La sentenza è prevista per il 23 settembre.
La difesa dell'avvocato Bongiorno ha illustrato come non sussistano i presupposti della diffamazione perché la propria assistita non aveva nessun un interesse privato, ma solo la volontà di denunciare quel "metodo" pubblicamente. E di tutelare "le bambine, le ragazze - come sottolineato anche dalla Hunziker -per far capire loro che non si ha successo facendo sesso. È vero, il mondo dello spettacolo è duro, ma solo se funzioni hai successo".
Non solo.
"Il ricatto sessuale nei confronti delle minorenni per noi è una violenza" ha aggiuto la 39enne nata a Sorengo, Svizzera, fuori dal palazzo di Giustizia. Oltre la pena richiesta dal pm, Mirri ha anche chiesto un risarcimento da 1 milione e mezzo.
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