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Mariano Di Vaio tra gli under 30 più influenti al mondo lancia la nuova collezione

Dopo essere stato incoronato da Forbes uno degli under 30 più influenti nel settore moda/retail/e-commerce, Mariano Di Vaio lancia la sua nuova collezione: "Un consiglio per i giovani? Fissatevi tanti piccoli obiettivi"

Mariano Di Vaio tra gli under 30 più influenti al mondo lancia la nuova collezione

A poche settimane dalla nomina di Forbes come uno degli under 30 più influenti nel settore moda/retail/e-commerce, Mariano Di Vaio lancia la sua nuova collezione completamente made in Italy: la Mariano Di Vaio.

Per presentare la nuova collezione che andrà a vestire "l'uomo gentlaman moderno", Mariano Di Vaio ha scelto la prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Così, lunedì 7 maggio, lo abbiamo incontrato proprio lì e, tra decine di giornalisti e fotografi, il fashion blogger più conosciuto al mondo ci ha parlato di questa nuova sfida.

Ma prima di arrivare al suo nuovo progetto, che come ci ha spiegato è il "risultato di piccoli obiettivi raggiunti", è interessante ricordare come il giovane Mariano Di Vaio (ricordiamo che ha soltanto 29 anni) abbia raggiunto tutto questo successo. Perché l'influencer è partito da zero. All'età di 19 anni, infatti, si è trasferito a Londra. Ha iniziato come lavapiatti e così è riuscito ad imparare la lingua, ma il suo obiettivo era un altro: il mondo della moda. E lui è riuscito ad entrarci grazie a uno strategemma, il cotone nelle Timberland, "ero troppo basso per gli standard richiesti ai modelli, così ho trovato un modo per farcela comunque, bisognava ingegnarsi". Dopo un inizio come testimonial e ambassador, vola a New York dove studia recitazione, poi torna in Italia per aprire il suo blog, Mdvstyle. Da qui è tutto un successo: i social, le campagne pubblicitarie, per finire con il suo sito di e-commerce, NoHow. Su NoHow Mariano Di Vaio ospita le più grandi firme della moda e anche la sua - che ricordiamo - fino al lancio di questa nuova collezione, produceva "soltanto" occhiali, gioielli e scarpe.

"La tua storia può essere d'esempio per molti giovani perché tu sei partito da zero. Ti aspettavi tutto questo successo?"

"Da un lato avevo una certezza dovuta da me, se lo vuoi, ti impegni, anche se non sarà facile, puoi farlo. Per me già andare via di casa era una dimostrazione a me stesso che ci stavo provando. Probabilmente, se mi avessero chiesto cinque anni fa, cioè dopo che ho iniziato, se fossi riuscito ad arrivare dove sono oggi, non ci avrei scommesso un euro. Prima, non lo so, era più facile secondo me dal niente riuscire ad iniziare che dall'iniziare riuscirlo a portare a termine. Però all'inizio quasi che lo sapevo che la mia chance l'avrei trovata, la mia chance me l'avrebbero data. Poi magari me la sarei bruciata, però, ci sarei potuto arrivare. Ma come tutti possono. Io non avevo niente, io non avevo niente più di nessuno. Ero basso...".

"Cosa ti senti di consigliare, quindi, ai giovani?"

"Darsi tanti piccoli obiettivi. Uno può avere un sogno, ma se un sogno non ha degli obiettivi in mezzo, rimane un'illusione, rimane un sogno, una cosa impossibile da fare. Se ti dai tanti piccoli obiettivi in mezzo e te li godi, piano piano arrivi sempre più vicino a lì. Se tu guardi solo quello, non ci arriverai mai. Ed è quello che ho fatto io. Mi davo piccoli obiettivi, partire, imparare l'inglese, farmi almeno 20 amici a Los Angeles, trovare e conoscere persone per un posto di lavoro, da cameriere a commesso, quelli erano tutti obiettivi".

"Da piccoli obiettivi arriviamo a Forbes che ti nomina uno degli under 30 più influenti al mondo, te lo aspettavi?"

"Assolutamente no. Era quasi imbarazzante, ma come era imbarazzante quando Mondadori mi ha chiesto di scrivere un libro e io gli ho detto 'ragazzi, ma che cacchio devo scrivere?'. E mi hanno detto che poteva essere d'ispirazione, avrebbe potuto aiutare tanti ragazzi che mi seguono e che vogliono sapere la mia storia per filo e per segno. Quindi, anche questa cosa di Forbes, me la sentivo come se non fosse dovuta, ma me la sono goduta. Per me questo è stato un traguardo, una di quelle cose che dici 'devo arrivare lì', ma è stato anche di più".

"Ma oltre a Forbes, abbiamo la nuova collezione. Come è nata?"

"Nel mio e-commerce NoHow vendevo già la mia linea Mariano Di Vaio, ovvero, occhiali, scarpe e gioielli. La linea proprio NoHow. Ma mancava l'abbigliamento, per completare il look. Volevo il total look. Avevo fatto anche qualche cintura e borsa quando mi veniva qualcosa di bello, ma in particolare, fino a oggi, vendevo occhiali, scarpe e gioielli. Mariano Di Vaio è diventato un marchio unico dove c'è tutto, dall'abito alle scarpe ai gioielli. La nuova collezione si potrà comprare sul nuovo sito marianodivaio.com. NoHow comprerà marioanodivaio.com quello che vorrà comprare. Ci hanno già contattato delle grandi realtà, vediamo. Stiamo cercando di capire".

"L'anno scorso, durante la settimana della moda, hai aperto un temporary e-shop e all'epoca avevi detto che mai avresti aperto un negozio fisicamente, sei della stessa idea?"

"Ni, dipende se mi dici NoHow probabilmente sì, se mi dici Mariano Di Vaio probabilmente no. O viceversa. Io sono dell'idea che solo gli stupidi non cambiano idea. Quindi non te lo so dire, allora ho detto in quel modo perché evidentemente avevo un'idea ben precisa. Oggi ce l'ho un pochino meno precisa, io sono aperto a tutto. Vediamo. NoHow è una realtà nata online, cresciuta online, ha trovato un suo mercato e una sua nicchia online, ha tantissimo seguito. Mi piace per come è nata, non la vorrei snaturalizzare e renderla qualcos'altro. Mariano Di Vaio lo vedo già più propenso come marchio, siamo un marchio così alto perché comunque i prezzi sono diversi da quelli della collezione di NoHow perché qui il prodotto è curato in maniera maniacale e forse è più facile la vendita diretta al pubblico".

"La tua nuova collezione è fuori, il 9

maggio sarà il tuo compleanno e tra qualche settimana nascerà il tuo secondogenito. Insomma, un grande successo. Ti facciamo un grosso in bocca al lupo".

"Grazie. E ricordo che tutti possono arrivare dove vogliono..."

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