Attrice predestinata, forse. Perché se a 13 anni lavori con Massimo Dapporto e a 14 con Gigi Proietti, vuol dire che il destino ti sta dando un segnale. Oggi Cristiana Capotondi è tra le giovani stelle del cinema italiano, ha un curriculum che parla di commedie e cinema d'autore, ha lavorato per Neri Parenti, Carlo Vanzina, Fausto Brizzi, Roberto Faenza, Carlo Mazzacurati. Ha rivestito molti ruoli, una volta anche da «brutta» (in Come tu mi vuoi, 2007) e, dovendo scegliere una parte cui aspira, stupisce dicendo: «vorrei essere il Commissario Montalbano, prima o poi ci riuscirò».
Il mestiere l'ha imparato bene, al punto da partecipare - con Alba Rohrwacher, Pia Engleberth, Alessandro Roja e Paolo Rossi - a un progetto di formazione di giovani film-maker. Cristiana è infatti in questi giorni a Milano per recitare in uno dei tre cortometraggi che 15 studenti internazionali di Film Factory Italia (che ha la supervisione artistica di Silvio Soldini e cui hanno collaborato Abbas Kiarostami, Pierfrancesco Favino e Toni Servillo) realizzano grazie a un programma formativo prodotto da Disaronno, OffiCine e il mensile Ciak. «Io recito in Hands, un corto diretto dal siciliano Sebastiano Luca Insinga, una storia d'amore raccontata attraverso le mani dei protagonisti. Per questi ragazzi il film è una sorta di compito di fine corso, che si trasforma in un biglietto da visita nel mondo del lavoro. Di registi ne ho avuti di tutti i tipi. Faenza ti osserva mentre sviluppi il personaggio e se non è convinto te lo dice. I fratelli Taviani coordinano i minimi movimenti del tuo viso e del corpo in base alla battuta. Noi attori cresciamo adattandoci a queste scelte, ed è anche una scuola di psicologia».
A proposito di giovani film-maker, l'ultimo film interpretato da Cristiana, Amiche da morire, uscito in marzo, è una divertente commedia dai toni dark diretta dall'esordiente 28enne Giorgia Farina, dove compone un colorito trio insieme a Claudia Gerini e Sabrina Impacciatore, amiche che devono nascondere uno scomodo maschio ammazzato: «Claudia ha la dote incredibile di rendersi protagonista naturale di tutti i suoi lavori, a prescindere dal ruolo. Riesce a farti identificare in tutto ciò che fa, è nata per la commedia. Sabrina è uno dei talenti comici migliori che abbiamo in Italia, è autrice di se stessa in una maniera quasi registica. Se le dai libertà, sul set estrae dal cilindro cose pazzesche. Senza contare che riesce, a prescindere dal suo corpo da Marilyn, a fare la goffa». Dietro l'angolo, l'ultimo progetto, guarda caso con un esordiente, anche se celebre. «Tengo molto al prossimo film scritto e diretto da Piefrancesco Diliberto alias Pif: La mafia uccide solo d'estate».
Quanto al piccolo schermo, ai primi di aprile Capotondi è apparsa nel cast della miniserie su Raiuno Barabba, produzione internazionale con Billy Zane (il «cattivo» di Titanic) come protagonista, ma se le si parla di Hollywood o di lavorare all'estero risponde: «Ogni lavoro l'ho accettato mettendo in primo piano la mia vita privata \ e poi il cinema italiano sta vivendo una buona stagione.
La Francia mi tenterebbe perché conosco bene la lingua, e perché è vicina. Anche se però dovrei rinunciare... alla Roma». Lo sport, vecchia passione dell'attrice: «In tv accetterei volentieri solo la conduzione di qualcosa di sportivo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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