Janet Mock entra nella storia: la regista e produttrice, che ha collaborato con Ryan Murphy e Brad Falchuk alla serie tv Pose, è la prima transessuale ad essere ingaggiata da Netflix. Il colosso dello streaming ha chiuso un contratto multimilionario con la trans più famosa d’America: l’accordo prevede tre anni di esclusiva per la realizzazione di serie tv a tematica LGBT e un’opzione successiva specifica per film.
Classe 1983, nata Charles (nome poi cambiato in Janet in onore della Jackson), ex redattrice del magazine People, la Mock ha iniziato a 14 anni le cure ormonali e a 18 è andata a Bangkok per la “ricostruzione genitale”. Nella sua autobiografia, il bestseller Redefinig Realness, ha raccontato il suo passato difficile, il periodo in cui si prostituì, le operazioni e la transizione verso la sua nuova identità. Con Pose ha invece analizzato la comunità LGBT afro-americana e latina nella New York degli anni '80, nota come “ball culture”.
Janet Mock, Netflix ingaggia la sua prima trans
Netflix ha deciso di affidare a Janet Mock – inserita nel 2018 da Time nella lista delle cento persone più influenti dell’anno – un passaggio chiave per la diffusione della cultura LGBT. “Come tutti quelli che sono cresciuti davanti alla tv, guardando talk show, sit-com o vecchi film in VHS – ha dichiarato Janet – non avrei mai pensato di poter raggiungere un obiettivo del genere. Non avrei mai pensato di potermi sedere attorno a quel tavolo. In pratica, è come se il tavolo ora appartenesse anche a me”.
Il suo primo progetto, realizzato sempre con Murphy, si chiamerà Hollywood ed è stato descritto come “una lettera d’amore all’età d’oro di Tinseltown”, ovvero il mondo dorato di Hollywood, la città dei lustrini dove tutto brilla alla falsa luce dei riflettori. Successivamente toccherà ad altre tre serie: un dramma su una giovane donna trans che frequenta il college, una serie su New Orleans dopo l’abolizione della schiavitù e il reboot di una classica sit-com.
La Mock si unisce così a Jill Soloway e le sorelle Lilly e Lana Wachowski tra le poche filmmaker trans di Hollywood. In questo video postato su Instagram, la regista e attivista ha spiegato le sue motivazioni dietro la partnership con Netflix.
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