Nicola Gargaglia: "Da Amici a All Together Now senza mai mollare"

Il cantante ha partecipato alla quinta edizione del talent show, ideato e condotto da Maria De Filippi, aveva solo 18 anni. Oggi 33enne è arrivato fino in finale ad "All Together Now", i riflettori si sono riaccesi su di lui. Nicola Gargaglia è il protagonista della nostra rubrica "Gli ex di Amici"

Nicola Gargaglia: "Da Amici a All Together Now senza mai mollare"

Nicola Gargaglia a 18 anni ha partecipato alla quinta edizione di “Amici di Maria De Filippi”, è arrivato al nono posto nella fase serale. Con il suo canto aveva colpito sia per la presenza scenica che per il timbro della voce. Ma erano altri tempi, ancora la discografia non aveva “sposato” i cantanti dei talent. “Anzi appena sapevano che venivi da Amici ti chiudevano le porte in faccia”, ricorda Nicola. Oggi il cantante 33enne ha un piano B nella vita (“lavoro in una azienda informatica a Roma”), si dedica al doppiaggio cantato (“nei film di Natale della Disney potete sentire anche la mia voce”) e non molla la musica nemmeno per un secondo (“ho attraversato momenti difficili, ma non ho mai pensato di buttare al vento tutto quello che ho costruito sino ad oggi”). Nonostante abbia tentato la carta di “X Factor” diverse volte, è stato respinto. Il capitolo tv sembrava chiuso, fino ad “All Toghether Now” su Canale 5, dove ha brillato alla Finalissima. Una nuova ripartenza.

Come nasce il tuo amore per la musica?

“Avevo solo 4 anni ed ero circondato da tantissimi 33 e 45 giri di mia madre Graziella, soprattutto musica italiana. Lei non sa suonare, ma ha sempre amato la musica e ha ascoltato tantissime cose, così già allora avevo iniziato a canticchiare sui vinili che passavano in un vecchio giradischi. Poi a mia sorella avevano comprato un pianoforte per farle fare un po' di lezioni, ma è durata un mesetto e ha mollato lo strumento, così me ne sono impossessato io (ride, ndr). Sin da piccolo ho fatto dei corsi propedeutici e ho continuato. Negli anni ho scoperto che la mia più grande passione era il canto, suonavo molto ad orecchio, ascoltavo e riproducevo. Suonando ho scoperto che cantare era la mia priorità”.

Non hai mai mollato?

“No, anzi! Mi sono diplomato proprio recentemente al Conservatorio perché sentivo che mi mancava un po' di quella cultura classica e alcune cose che ti rendono anche musicista oltre che cantante. Ho dentro di me una spinta propulsiva, non riesco ad abbattermi, non mi arrendo in questo senso. Dopo la mia partecipazione ad 'Amici', non mi sento ancora di dire 'ci abbiamo provato ora basta'”.

Perché?

“Non nego che ho attraversato momenti difficili, ho sempre pensato che sarebbe stato un vero peccato non coltivare quel dono che la natura mi ha dato. Ho sempre pensato che c'era un motivo e ritornare indietro e buttare all'aria tutto tornando magari in campagna a Perugia dai miei, sarebbe stato come buttare nel cesso tutto il mio percorso. Quindi mi sono dato forza in questo senso e le strade che si possono percorrere musicalmente sono tantissime non solo attraverso la discografia o l Festival di Sanremo, i dischi di platino. Non a caso collaboro anche con una scuola di canto e da qualche anno, dal 2007, faccio doppiaggio cantato grazie a Ernesto Brancucci. Ho doppiato e cantato per i brani di Frozen, Rapunzel, Ortone e il mondo dei chi, La principessa e il ranocchio, La Bella e la Bestia, Oceania e Coco, per citarne alcuni”.

Cosa ricordi della tua esperienza ad Amici?

“A quei tempi le discografiche non erano entrate in gioco, anzi eri quasi schifato dalle stesse che non vedevano il talent come un trampolino di lancio per la musica. A quei tempi se dicevi che venivi da 'Amici' ti chiudevano le porte faccia. Era un periodo dove ancora non c'era la crisi discografica e di settore, poi quando il programma è esploso hanno iniziato ad interessarsi ai cantanti del programma. Diciamo che noi che abbiamo fatto le prime edizioni ci siamo dovuti reinventare con le nostri mani, è stata una fatica doppia, anche perché una volta terminata questa esperienza arrivare ad una major era davvero difficile”.

Con chi sei rimasto in contatto di quell'edizione?

“Con Andrea Dianetti, non ci vediamo spesso nonostante siamo quasi vicini di casa, ma ci sentiamo spesso e andiamo al cinema insieme. Poi anche Rita Comisi, anche lei come me ha partecipato ad 'All Togehter Now' e poi anche con Manola Moslehi, che attualmente lavora a Radio Italia”.

Chi ti piace dei cantanti di “Amici”?

“Annalisa perché riesce a coniugare l'interpretazione con il timbro vocale. A me piacciono molto le belle voci, che hanno tecnica ma dove percepisci anche il cuore. Poi Annalisa è anche laureata in Fisica quindi ha un bel cervello!”.

Hai mai pensato di provare con un altro talent, come fanno molti ex di Amici?

“Ho provato X Factor diverse volte. La prima volta fui proprio escluso perché non volevano cantanti che venivano da 'Amici'. Poi ho riprovato altre volte, ma non è andata per altri motivi. Avevo chiuso con i talent. Poi è arrivato 'All Together Now'...”

Come mai ha deciso di partecipare ad 'All Together Now'?

“Per me la tv era un capitolo davvero chiuso, poi quando ho saputo che c'erano le audition di All Together Now volevo darmi ancora una piccola possibilità ed è andata stra bene visto che sono arrivato alla finalissima. È stata per me una grande soddisfazione perché attraverso i social mi sono arrivati tantissimi complimenti da parte di persone che si ricordavano di me dai tempi di 'Amici'. C'era addirittura chi si ricordava della mia versione di 'Adagio' che avevo cantato proprio a quei tempi”.

Oggi invece le tue cover vivono su Youtube. Come mai questa scelta?

“Sicuramente l'unico modo per arrivare la gente è il Web. Ogni volta mi piace prendere qualche brano e riarrangiarlo, farlo mio e regalare un po' della mia voce e della mia passione. Non ci guadagno nulla è un regalo che faccio a me stesso, ma anche a quelli che mi sostengono dai tempi di 'Amici'”. Negli anni scorsi hai anche cantato in “Non perdiamoci di vista” di Paola Cortellesi nel 2008 e inciso i cori dell'album “A te” il tributo di Lucio Dalla di Fiorella Mannoia. Cosa ti ha colpito di queste due artiste? “In “Non perdiamoci di vista” è stata una puntata breve e intensa, ci avevano chiamato in formazione gospel per una gag. Sia durante le prove ma anche dal vivo il talento di Paola è davvero pazzesco. Con Fiorella Mannoia il rapporto è stato più intenso perché abbiamo condiviso più giorni assieme, durante la registrazione in presa diretta del disco. Sono stati giorni anche di commozione e di lacrime, perché credo davvero Fiorella è una delle poche che possono interpretare il genio di Lucio Dalla. Con lei abbiamo anche chiacchierato molto e ci siamo confrontati. Le canzoni di Lucio Dalla le conoscevo per sommi capi, grazie a questa esperienza professionale sono riuscito ad andare ancora più a fondo, mi sono appassionato così tanto che ho scritto una Testi di Laurea al Conservatorio dedicata proprio a lui”.

Hai un piano B nella vita?

“Lavoro ormai da un bel po' presso una azienda di informatica a Roma. Ho cercato di trovare un piano B per affrontare i momenti difficili in cui non riuscivo a vivere solo di musica. Poi piano piano mi sono appassionato a questo lavoro perché in qualche modo è legato anche alla musica. La mia passione per la tecnologia è grande tanto che tutte le cose che pubblico, compreso i video, sono prodotti da me. Insomma me la canto, le la suono e me la monto da solo! (ride, ndr).

Comunque ora sfrutterò l'onda lunga di 'All Together Now' e penso già a una cover da realizzare (sarà di una interprete femminile che riarrangerò, come già fatto con 'Quando una stella muore' di Giorgia) e altri progetti da concretizzare”.



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