Una famiglia distrutta in nome dell'islam

La storia di C'è posta per te ha colpito l'opinione pubblica, messa davanti all'evidenza che anche nel nostro Paese esistono realtà così culturalmente lontane da noi

Una famiglia distrutta in nome dell'islam

Nell'ultima puntata di C'è posta per te è andata in onda la storia di Vivienne e di suo padre Emad. Lui, egiziano trasferito in Sicilia, lei, invece, nata in Italia e con madre italiana. Emad è da molto tempo in Italia, come tradisce il suo accento palermitano unito a quello egiziano. Tuttavia, i lunghi anni trascorsi nel nostro Paese non sono serviti ad abolire i preconcetti e le strutture patriarcali figlie della religione islamica, incompatibili con la cultura occidentale.

Sua figlia Vivienne, che ora ha 33 anni, 12 anni fa è rimasta incinta dell'uomo che amava. Da allora suo padre non vuole avere nessun tipo di rapporto con lei. Oggi, Vivienne ha 3 figli da quello stesso uomo, che non ha ancora sposato, e suo padre non conosce nemmeno uno dei suoi nipoti. La "colpa" della ragazza è quella di aver preso le decisioni in autonomia, senza avere l'autorizzazione del padre. Vivienne ha deciso da sola per il suo corpo, si è concessa a un uomo senza il permesso di suo padre.

Per i retaggi culturali di Emad, sua figlia ha tradito il suo orgoglio e la sua posizione d'onore e rispetto nella famiglia. Ne ha prevaricato l'autorità e non ha preso in considerazione la sua opinione per decidere del suo corpo. Questi sono gli usi e costumi ai quali ha fatto riferimento l'uomo durante la puntata di C'è posta per te, difendendo la sua chiusura nei confronti della figlia. Non è servito a nulla portare la storia davanti a milioni di italiani e non ha fatto breccia l'opera di persuasione adottata da Maria De Filippi nei confronti dell'uomo.

A molte settimane di distanza dalla registrazione di quella puntata di C'è posta per te, tra Emad e Vivienne permane il gelo. "Purtroppo per chi ama non è facile, ma chiuderò questo capitolo della mia vita con la consapevolezza di aver fatto di tutto ciò che ho potuto, grazie a tutti", ha scritto la ragazza sui social dopo la messa in onda.

La storia di Vivienne è quella di migliaia di ragazze, che nonosante vivano in una società occidentale, sentendosene parte anche perché qui sono nate, continuano a essere vittime del giogo del padre padrone. Provano a ribellarsi, ma il risultato è raramente positivo. Rischiano di perdere i loro contatti familiari, di rimanere sole. E nella peggiore delle ipotesi corrono il rischio di morire, come dimostra la storia di Saman Abbas.

E la storia portata davanti alle telecamere di C'è posta per te dimostra anche che non contano gli anni di permanenza in Italia se, alle spalle, è radicata una cultura di questo tipo, basata sui principi più stringenti del libro sacro dell'islam.

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