Ora Alessandro Cattelan è diventato "grande". Vuole dimostrarlo in Rai

Lo showman debutta con due prime serate sulla rete ammiraglia del servizio pubblico

Ora Alessandro Cattelan è diventato "grande". Vuole dimostrarlo in Rai

Non chiamatelo più giovane promessa della tv italiana. Alessandro Cattelan è diventato grande e Da Grande sbarca sull'ammiraglia Rai. Una sfida da non dormirci la notte: lasciare il certo per l'incerto, la calda e sicura nicchia della piattaforma Sky, di X Factor e di Epcc (il suo late show), con quel pubblico ristretto ma fedele anzi innamorato di lui, per le ampie e insicure praterie del primo canale. Un luogo, non solo una rete, dove ci si può trasformare in una star nazionale ma anche andare a infrangersi sugli scogli dell'Auditel. Comunque, andrà come andrà, a Cattelan bisogna riconoscere un gran fegato.

Il titolo del programma nasce proprio da questo salto: «Cosa farai da grande?», gli chiedevano sempre, cioè quando e come darai una svolta alla tua carriera? La risposta sta nelle prossime domeniche sere: due sole puntate, domani e il 26. Due eventi in cui lo showman è chiamato a convogliare tutto quanto ha fin qui seminato in tv e nella vita: esperienza, conoscenza, cultura, carattere. A X Factor era un bravo conduttore, in Rai dovrà tirar fuori oltre alle sue qualità di performer a tutto tondo, anche quella sensibilità, empatia, calore umano che, forse, non potevano trovare spazio nei suoi show precedenti. E, soprattutto, dovrà richiamare pubblico giovane. «Questo è il nostro obiettivo principale con l'operazione coraggiosa che abbiamo avviato con Alessandro - spiega infatti il direttore di Raiuno Stefano Coletta -: sperimentare codici televisivi diversi rappresentativi della contemporaneità che possono essere interessanti anche per i ragazzi, i giovani e la fascia di mezza età. Noi diamo ad Alessandro popolarità e lui ci regala un linguaggio nuovo: sarà una scoperta per chi non lo conosce e un modo per conoscerlo meglio per chi lo segue da vent'anni».

Ma cosa si vedrà in queste due serate? Praticamente due one-man-show (prodotti da Fremantle) con tanti ospiti, canti, balli, riflessioni, monologhi, mescolando leggerezza e profondità. Ingredienti classici di ogni varietà. La differenza? Sta nella cifra stilistica di Cattelan: quel misto di ironia, simpatia, visione surreale, scrittura autoriale per cui si è fatto notare in questi anni e che conoscono bene gli spettatori di Epcc. «Questo è lo show che volevo fare da sempre - spiega lui - ci metto tutto me stesso. Ho accettato la proposta della Rai perché avevano interesse al mondo che potevo portare. Lo spunto di partenza sarà la riflessione generazionale, sull'essere adulti oggi, ma sarà soprattutto una festa tra amici che ho chiamato a raccolta per aiutarmi e farmi sentire a mio agio». E dunque: Luca Argentero, Antonella Clerici, Carlo Conti e Paolo Bonolis (suoi amici, ma anche volti riconoscibili della tv per il grande pubblico che va comunque assecondato) e, per la quota musicale, Marco Mengoni, Il Volo, Elodie e il giovane artista Blanco. Ognuno di loro sarà coinvolto in numeri scenografici o in improvvisazioni fuori copione: Mengoni, per esempio, si trasformerà in un concorrente di un game show.

Insomma, Cattelan si trova con gli occhi (e i fucili dei critici e dell'Auditel) puntati addosso. «Infatti non ci ho dormito tutta l'estate, ero in ansia, a volte facevo fatica a respirare - confessa lui - ma poi quando abbiamo fatto le prove qualche giorno fa mi è passato tutto, ho capito che stavamo facendo un buon lavoro. Poi si vedrà come andrà: in ogni caso, anche se faccio il tre per cento è sempre il doppio di quanto facevo a Sky...»

I risultati qualitativi e quantitativi non saranno importanti solo per questi due primi show, ma anche per il futuro del conduttore nella tv pubblica. In previsione altri eventi del genere e, nel breve periodo, a maggio, la conduzione dell'Eurovision Song Contest. Poi, chissà, magari anche del Festival di Sanremo del 2023 (nel 2022 c'è ancora Amadeus). «Il massimo per me sono questi due show - commenta -. Condurre l'Eurovision sarebbe comunque una bella occasione e anche una concatenazione visto che i Maneskin (per la cui vittoria al Festival Europeo l'Italia ha ottenuto l'organizzazione della prossima edizione) li abbiamo lanciati a X Factor». «Sono mesi che parliamo di questo evento con Alessandro - conferma praticamente la decisione il direttore Coletta -. Ma per ora siamo più concentrati sulla scelta della città che lo ospiterà (in ballottaggio Milano e Torino) per cui onestamente siamo un po' in ritardo».

Guardando ancora più in là nel futuro (e ricordando che farà un programma anche su Netflix), il sogno di Cattelan («Io mi sento uno da seconda serata») sarebbe un late show in stile Letterman in Rai, non per forza sul primo canale. Ma ce ve vuole di tempo per aprire questi spazi nella tv pubblica. Magari Da Grande Alessandro ci riuscirà.

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