Egregi Signori degli Stati e dei governi della Chiesa. Che cosa volete di più, di cos'altro avete bisogno per ammettere ciò che sapete benissimo ma che per paura, ipocrisia, o convenienza non volete ammettere, vale a dire che siamo in guerra: una guerra che ci è stata dichiarata da loro. Non da noi. Che continua in tutte le possibili forme cioè col sangue, gli assassinii, gli incendi delle ambasciate (a quando quelli delle chiese) e con le minacce e con le parole e con le persecuzioni come quelle che ad esempio subisco io, con le decapitazioni reali o rappresentate. Che cosa volete di più? Di cos'altro avete bisogno per svegliarvi e capire che bisogna difenderci? Che cosa volete di più, di cos'altro avete bisogno per capire che la nostra libertà è in pericolo, che la nostra civiltà è in pericolo, che la Democrazia è inerme è imbelle è suicida. Che cosa volete di più, di cos'altro avete bisogno per uscire dall'inerzia anzi dalla servitù nella quale vi siete arroccati per proteggere i vostri stessi assalitori, i vostri stessi invasori, i vostri stessi nemici.
Don Andrea della diocesi di Roma, anni sessanta, ucciso a colpi di pistola da un ragazzino dentro la chiesa mentre era in preghiera in una città che si chiama Trebisonda. È andato cinque anni fa in Turchia a fare il missionario.
Cosa altro volete? Nelle strade di Damasco a orde cantano: «Allah è grande». A orde giurano che difenderanno il profeta col sangue. A orde ripetono che vogliono la guerra santa. Generalizzata. E non sono due o tre kamikaze, sono centinaia e centinaia di manifestanti che voi chiamate «Islam moderato». Non sono una minuscola minoranza, una contenuta setta di assassini da «non-vanno-confusi-coi-terroristi-di-Al-Qaida-perché-il-popolo-mussulmano-è-buono-e-pacifico». Sono coloro che poi sbarcano sulle nostre coste e a poco a poco secondo una strategia ben pensata, ben concepita e ben condotta ci invadono. Si sostituiscono a noi. E voi non dite una parola contro di loro. Cianciate le solite ambigue e vili condannucce. Condannate gli autori di tre o quattro legittime e note vignette. In Pakistan quella plebaglia sta montando. A Islamabad gli ambasciatori di Francia, Germania, Spagna, Olanda, Italia, Svizzera, Norvegia, Ungheria, Repubblica Ceca, sono stati convocati per essere messi sotto accusa dalle vignette «blasfeme». Il direttore del settimanale Shinan è stato arrestato ad Amman per aver pubblicato quelle vignette. A Parigi (a Parigi!!) il direttore di France Soir è stato licenziato (licenziato!!!) per la stessa ragione... A Beirut hanno bruciato l'ambasciata danese bruciando le bandiere e dopo nel quartiere maronita dove hanno preso a sassate la chiesa e saccheggiato i negozi. In Internet si incita a sterminare i danesi.
Ma avete tutti perduto la testa? E con la testa avete tutti perduto non soltanto la dignità ma il senso stesso della sopravvivenza. Non è più lecito neanche difendersi, cercar di sopravvivere. Ma non lo capite che ora bruciano le ambasciate e domani bruceranno le chiese e dopodomani bruceranno le nostre case. Proprio perché con la vostra inerzia e i vostri compromessi, la vostra paura, e in nome di un amore che non si capisce cosa sia questo amore, prendete le loro parti, giustificate la loro violenza fisica e intellettuale e morale? Non abbiamo dunque neanche la libertà di pubblicare una innocua vignetta che li giudica con l'arma innocua dell'ironia? Non abbiamo dunque più il diritto di ridere e di sorridere? Che cosa significa Libertà quando la libertà si deve fermare a non offendere una certa categoria, in questo caso la categoria degli araldi di una religione? È dunque lecito consentire l'istigazione all'omicidio di un cittadino (come nel mio caso) raffigurando questo cittadino decapitato ma non è lecito rappresentare il Signor Profeta con un disegnino dove appare per quello che è cioè ridicolo? Dov'è la vostra Democrazia? Dov'è il vostro rispetto della Libertà? Dov'è la vostra Ragione? Dov'è la vostra Intelligenza? Siete Uomini, siete Donne o siete Cose? Cioè servi, schiavi, cani fedeli voi che li proteggete, voi che non li condannate, voi che guardate con presunto distacco e obiettività le ambasciate che oggi bruciano, e che domani guarderete nel medesimo modo le chiese che bruciano, le nostre case che bruciano, siete i primi colpevoli. Perché loro combattono e voi no. Loro si battono per una idea infame per il nuovo nazismo e voi non vi battete per nulla. Siete degli esseri vuoti senza anima e senza cervello che pur di sopravvivere siete pronti a sacrificare il futuro, anzi la vita dei vostri figli, dei vostri Paesi, della vostra civiltà.
Io non vi seguirò su questa strada. Finché io avrò fiato io continuerò ad avversare voi quanto avverso loro.
Sono molto ferita, molto delusa, molto straziata dalle condanne ambigue o larvate che sono state espresse dai Numi, da coloro che dovrebbero essere i guardiani della nostra Libertà e della nostra Civiltà. Tutti hanno condannato quelle vignette. Tutti. Dal dipartimento di Stato americano alle più alte autorità del Vaticano. Dai capi di Stato e di governo occidentali come Blair e Chirac e... e... e... al vescovo luterano della stessa città dove ora bruciano le ambasciate: Copenaghen. Da esponenti della sinistra a esponenti della destra come il signor Gianfranco Fini che travolto dall'audacia ha dichiarato: «Siamo su una polveriera». (Signor Fini a Torino quando i soldati francesi invasero la Cittadella, Pietro Micca la fece saltare in aria quella polveriera ed ebbe le palle di morire con loro).
Ma da una indagine frettolosamente fatta dal quotidiano Repubblica risulta che in Italia soltanto il 24 per cento degli interrogati si è schierata con loro. Il 76 per cento la pensa come me. Quel 76 per cento è tutto composto di cretini, di rozzi, di illiberali, di scriteriati? Dov'è la Democrazia alla quale vi appellate tanto se non tenete conto della stragrande maggioranza della popolazione che la pensa come me e che non vi rispetta? Vale soltanto per i voti che riuscite a carpire nelle bugiarde elezioni della vostra bugiarda Democrazia il potere della maggioranza?
In questo momento, in questi giorni, nelle case italiane e francesi e inglesi e tedesche e spagnole, nelle case (europee, nelle case occidentali la gente sta pensando quello che penso io. Sta dicendo quello che dico io. Aggiunta a margine dell'Autrice, N.d.R.) dove si ascoltano le notizie, dove ci si sente dire che la satira non può toccare le religioni, che è proibito perfino ritrarre il muso del «Profeta», un «Profeta» che nonostante le guerre, le stragi e gli omicidi di ogni tipo ungete con la qualifica di Sant'uomo, un cammelliere barbaro e assassino che voleva soltanto la distruzione di tutti coloro che non accettavano di essere sottomessi dalla sua soldataglia. L'autore di un libro che sembra scritto da Satana e che voi osate trattare con lo stesso rispetto con cui vanno trattati i Dieci Comandamenti e gli Evangeli.
Voi siete un'offesa alla logica. Voi siete un'offesa alla Ragione. Voi siete un'offesa alla Verità. Voi siete un'offesa alla Vita. Voi siete i veri sostenitori del culto della morte. Voi chiedete scusa per il Medioevo, chiedete scusa per le Crociate. Il Medioevo fu un'epoca luminosa, un'epoca che sostenne e sviluppò la nostra civiltà. Sia in campo culturale, artistico, filosofico, religioso le Crociate furono la risposta ai loro 11 settembre e alle loro invasioni. Voi siete anche dei falsari. Falsari della Storia.
Mi riesce difficile credere che una Chiesa dove Papa Wojtya parlò nell'enciclica Evangelium Vitae di «cultura della morte» inviti a non esercitare neanche un po' di satira su coloro che della cultura della morte sono i portatori. Che addirittura definisca «fede religiosa» e «culto religioso» quella cultura della morte cioè l'opposto della sua cultura che è «cultura della vita». Mi riesce difficile credere che una Chiesa che in nome della Vita si batte contro la strage degli embrioni e contro l'aborto, ponga sullo stesso piano gli Evangeli e il Corano vale a dire un libro, un Mein Kampf, che non solo autorizza ma invita i suoi fedeli a sterminare anche fisicamente chi non è mussulmano. Un libro, un Mein Kampf, che proibisce di pensare in un modo diverso del cammelliere. Mi riesce difficile capire perché una Chiesa la quale non ha mai protestato con tanto clamore contro le vignette che con frequenza appaiono su Cristo crocefisso, sui preti, sui papi, sui cardinali, sui vescovi, ponga limiti alla libertà della satira (una forma di espressione che è sempre esistita nella storia dell'umanità civilizzata) e non a tutta la satira ma esclusivamente alla satira su una religione.
Mi riesce difficile
capire perché una Chiesa che a suo tempo non protestò per le vignette contro gli ebrei oggi protesti per innocue e divertenti vignette sui mussulmani e che trovi incivile ritrarre il Profeta e gli Imam per quello che sono.
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