Demi Lovato era a conoscenza della pericolosità delle sostanze che aveva deciso di assumere, responsabili della sua overdose? È quello che sostiene Brandon Johnson, 31 anni, l'uomo accusato di aver fornito alla cantante le pillole che l'avrebbero esposta a un rischio mortale.
È quanto riporta Page Six, sottolineando come lo stesso Johnson non fosse a conoscenza della composizione contenuta in quelle droghe. "Le ho rivelato che [le pillole] non erano farmaci [...] - ha detto Johnson - Ha capito pienamente. Quello che è accaduto è frutto di sfortuna, ma pensare che ci fosse qualche fraintendimento è assolutamente ridicolo". E ha chiosato: "A dire il vero, non sono sicuro della loro composizione". Nelle scorse settimane, alla notizia dell'overdose di Lovato, si parlò di ossicodone con fentanil, lo stesso oppioide che uccise Prince.
Nella ricostruzione di Johnson, la cantante lo avrebbe incontrato alle 4 e non avrebbe dimostrato particolari problemi di salute, con l'eccezione di una presunta e leggera ubriachezza, seguita da sonnolenza. Secondo il testimone non si trattava di un fatto insolito, tanto da averla accompagnata sotto le coperte e lasciata dormire sino alle 8 del mattino. Eppure l'assistente della popstar l'ha trovata poco dopo priva di conoscenza: chiamati i soccorsi, la cantante è stata risvegliata con il narcan, un farmaco d'emergenza che inverte gli effetti da overdose di oppiacei.
Johnson ha inoltre assicurato di avere un rapporto
di buona amicizia con Lovato, tanto da non volerla ferire con la sua testimonianza. Ha aggiunto anche che questo avvenimento è un campanello d'allarme per tutti sul pericolo rappresentato da certe droghe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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