Più azione, sangue e violenza. Torna la saga cult degli zombie

Il protagonista Andrew Lincoln presenta The Walking Dead 5: "Adrenalina non-stop, esplosioni e stunt mozzafiato senza precedenti"

Più azione, sangue e violenza. Torna la saga cult degli zombie

da Los Angeles

La spasmodica attesa per milioni di fan di The Walking Dead è finita: oggi anche in Italia verrà trasmesso sul canale Fox il primo episodio della quinta stagione della premiata serie americana della cable AMC: svelato finalmente anche il titolo, No Sanctuary . E promette fuoco e fiamme, stando al protagonista Andrew Lincoln (il poliziotto Rick Grimes, leader della banda di sopravvissuti all'apocalisse zombie): «Non c'è più senso di vergogna e tormento morale nel dare la stura alla violenza e ai sentimenti più ostili per Rick», dice l'attore. «Se prima reprimeva la sua aggressività, soprattutto per salvaguardare il figlio, ora non c'è nulla che lo fermi nella sua forsennata caccia al nemico».

Alla fine della quarta stagione Grimes e compagnia erano arrivati a Terminus, la sperduta stazione ferroviaria - sorta di mitica ZIon - in cui si sperava di trovare rifugio e pace. Quinta stagione: ma quando mai? Terminus si rivela un nido di serpi, col feroce Gareth (Andrew J. West), leader di una fazione umana contrapposta, che fa il bello e il cattivo tempo a suo piacimento. Suoi prigionieri, in un vagone, sono anche Glen e Maggie. Non solo desperados e banditi si danno battaglia in una guerra fratricida a tutto campo, ma le orde di zombie, come sempre, incombono.

I fan della serie - che si riuniscono spesso a congresso in collettive «Zombie walks» - continuano ad arrovellarsi su Internet e su svariati blog ( The Walking Dead è anche un fenomeno social) sui numerosi misteri ed enigmi della serie... Tipo: che cosa stava cucinando Mary (Denise Crosby) alla fine della quarta stagione? Molti pensavano stesse cucinando Beth Greene (Emily Kinney), ma non era niente più che una suggestione selvaggia, certo, in accordo con la discesa nel sonno della ragione dei protagonisti bloccati nella lotta per sopravvivere. Al Comic-Con di San Diego, lo scorso luglio, un trailer mostra che Mary non sta cucinando Beth. Tranquilli.

No Sanctuary verrà preceduto dalla messa in onda del documentario sul «making of» e i retroscena della serie. I fan del serial sono sempre più scatenati come dimostra il sito «The Walking Dead Most Dedicated Fan», curiosa fenomenologia di un successo, iniziato nel 2010 da un'idea del regista Frank Darabont ( Le ali della libertà ) e della produttrice Gale Ann Hurd ( Terminator ), ispirata ai comic book di Robert Kirkman.

Lincoln assicura altresì che la quinta stagione mette in scena azione no-stop, esplosioni e stunt mozzafiato senza precedenti nell'intera serie. «We go ballistic», spariamo a zero, dice. Interessante la trasformazione del suo Rick: da poliziotto smunto, pallido e sensibile a vigilante muscoloso e incazzato che non esita ad annichilire chiunque minacci la sua famiglia e il suo branco. Un maschio Alpha post-apocalittico.

Oramai lo abbiamo capito: i sopravvissuti daranno filo da torcere ai residenti di Terminus. Dice il produttore David Alpert: «I Termites - le termiti - sono crudeli bastardi e Grimes e compagnia gli spaccheranno i cosidetti. Non c'è più speranza di ritorno a quello che si era una volta, all'uomo civilizzato: la brutalità ha preso il sopravvento. Grimes inizia a riflettere semmai sulla possibilità di un Uomo Nuovo, non certo quello di prima. La scatola di vermi è oramai aperta, squarciata: impossibile rimetterli dentro».

Lincoln, 41 anni, inglese, divenuto oramai un attore di culto grazie a questa serie, come Bryan Cranston con Breaking Bad , spiega che ci sono episodi di The Walking Dead in cui «non si vede un solo zombie, tutto si svolge tra gli umani, i loro conflitti, le zone d'ombra più oscure della nostra psiche, il senso di minaccia della prevaricazione altrui. Poi all'improvviso ecco l'episodio in cui arrivano centinaia di zombie ed è un derby dello sfascio: questo imprevedibile dualismo credo sia alla base del fascino continuo della serie».

The Walking Dead , girata nello Stato della Georgia (nei dintorni di Atlanta), viene trasmessa in contemporanea in oltre 130 paesi nel mondo, in 22 lingue. Un successo stratosferico. E non intende fermarsi alla quinta stagione, giammai. «Stiamo già pensando a linee narrative future e come far giungere la serie alla stagione 12,» dice Alpert.

«Di materiale tratto da Kirkman o dalla fantasia dei nostri sceneggiatori ce n'è in abbondanza. Fan di tutto il mondo state tranquilli, The Walking Dead sopravviverà a lungo, molto di più di quanto sia lecito pensare. Ma di lecito in questo mondo “oltre” c'è ben poco».

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