Primeteatro

All'inizio Ricci e Forte sono nati come sceneggiatori di varie serie televisive per Canale 5. Poi sono passati al teatro e infine all'opera lirica con una strepitosa Turandot andata in scena a Zagabria. E adesso pensano anche al cinema. «Ci piace sfondare le pareti tra un linguaggio e l'altro perché non si può restare fermi, ma occorre rinnovarsi per parlare a pubblici differenti», sono soliti affermare. Eccoli allora presentarci la loro ultima fatica, questo Tamerlano tratto liberamente dall'opera di Marlowe. In una Parigi post moderna, Tamerlano e Zenobia sono due giovani d'oggi. Lui è animato da una irrefrenabile smania di potere. Il condottiero mongolo e la sua sposa vivono come due malavitosi, non hanno valori etici, sono arroganti e prepotenti. Il loro credo è quello di conquistarsi un posto al sole. Lo spettacolo è dunque una spaventosa manifestazione trash. È il trionfo della volgarità con cui siamo costretti a fare i conti ogni giorno. I giovani attori sono tutti bravi e da citare. L'allestimento viene presentato dentro un'ex fabbrica abbandonata di Cividale del Friuli, dove anche gli spettatori sono partecipi e compiono, per dirla con Céline, un lungo viaggio al termine della notte.

Arrivando a presentarci una riflessione critica sulle ultime generazioni. Bellissimo spettacolo splendidamente diretto dai nostri due bravissimi dioscuri. Vivo successo con qualche sparuto dissenso.

TAMERLAN Cividale del Friuli per il Mittlefest, il 14 e 15 luglio.

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