Primeteatro

La nuova commedia di Giuseppe Manfridi, La pianista perfetta, è di una scrittura talmente sensibile da sfiorare la perfezione. All'inizio della pièce ci viene presentato il privato di Clara al culmine della malattia del marito, affetto da terribili turbe psichiche, che alla fine lo relegheranno in un manicomio. Poi la troviamo nella città russa di Rostock in attesa di esibirsi in un concerto, che il pubblico accoglierà con indifferenza e noia. L'esatto contrario del suo carattere che la costringe a fare i conti con la presenza di questo ingombrante marito, perdipiù timido e capriccioso. Nello spettacolo il marito è interpretato da un dolente Lorenzo Manfridi, il figlio dell'autore. La regia di Maurizio Scaparro è un piccolo capolavoro di garbo e stile, che si snoda inseguendo la superba musicalità della pianista, rivelandole i sogni che la uniscono a questo timido marito. Esprimendo, nel corso dell'azione, seri dubbi sulla veridicità di un mazzo di rose inviatole dall'amico Brahms. La rappresentazione si snoda alternando celebri brani musicali di Liszt, di Beethoven e dello stesso Brahms. Guenda Goria, nei panni della protagonista, è un'attrice strepitosa, che recita con slancio e sensibilità la solitudine dell'artista.

Ed essendo anche una brava pianista, si cimenta estasiandoci con un pianoforte a coda. Una regia didascalica, senza voli pindarici. E un vivo successo da parte del pubblico accorso numeroso.

LA PIANISTA PERFETTA - Todi Festival.

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