Cosa c'è dietro il discorso della regina Elisabetta

Il discorso della regina Elisabetta non ha toccato solo i sudditi del Regno Unito, ma anche le persone di tutto il mondo che si sono fermate ad ascoltarla

Cosa c'è dietro il discorso della regina Elisabetta

Il discorso della regina Elisabetta, andato in onda a reti unificate il 5 aprile 2020, ha scosso l’animo di molti. In quei quattro minuti la sovrana non si è limitata a ringraziare quanti in questo momento stanno rischiando la vita per salvare gli altri. Non ha solo fatto appello al senso di responsabilità, di onore e di disciplina che ognuno nel mondo dovrebbe avere per cercare di superare la crisi della pandemia. Inutile lamentarsi, occorre fronteggiare il pericolo. La regina Elisabetta ha dimostrato ancora una volta una grande forza di volontà da cui tutti potremmo trarre insegnamento, la ferma intenzione di raccogliere insieme a noi la sfida che abbiamo davanti e che ci pone sullo stesso piano di fronte al pericolo della malattia e della morte.

Nella sua lunga vita la sovrana ha superato numerosi ostacoli e già una volta dovette rivolgersi alla sua nazione per risollevarne il morale e spronarla ad andare avanti con coraggio. Ben 80 anni fa. È la stessa Elisabetta II a rievocare quel momento durante il discorso del 5 aprile. Come riporta Vogue la monarca ha spiegato: “Mi ricordo la prima volta in cui ho dovuto dare un discorso come questo. Era il 1940, mi aiutò mia sorella, eravamo due ragazzine e dovevamo parlare agli altri bambini evacuati dalle loro case, mandati lontano per stare al sicuro” e ha aggiunto: “Oggi, una volta ancora, molti sentiranno quel doloroso senso di separazione dai loro cari, ma anche stavolta sappiamo nel profondo del cuore che è la cosa giusta da fare”.

Mentre la sovrana rammenta quel giorno lontano, la sua immagine viene sostituita da quella che la ritrae con la principessa Margaret davanti al microfono. Due bambine che consolano e infondono speranza ad altri bambini. All’epoca la regina Elisabetta aveva solo 14 anni, era una principessa e non poteva immaginare quali sarebbero state le prove a cui la vita l’avrebbe sottoposta. Tuttavia nella sua espressione c’era già tutta la compostezza e la consapevolezza di una futura regina. Come ricorda Vanity Fair la piccola Lilibet e sua sorella rivolsero il loro messaggio ai bambini del Regno via radio dalla BBC durante la Children’s Hour, uno spazio dedicato proprio ai piccoli.

La Seconda Guerra Mondiale aveva costretto alla fuga migliaia di ragazzini, trasferiti dai genitori nelle più sicure campagne o addirittura in altri Paesi come il Canada, l’Australia e gli Stati Uniti. Era l’unico modo per salvare un’intera generazione e non permettere che venisse letteralmente falciata via dalla follia nazista. Il distacco, ieri come oggi, fu dolorosissimo, ma permise ai bambini di sopravvivere e stare il più lontano possibile dall’orrore. Le figlie del re parlarono dal Castello di Windsor, proprio come ha fatto la regina nel suo ormai storico discorso della pandemia. In quel suo primo dialogo con la nazione inglese la futura regina Elisabetta disse: “A centinaia siete stati costretti a lasciare le vostre case, a separarvi dai vostri genitori. Non vi dimenticheremo” e poi proseguì: “Io e mia sorella Margaret Rose vi siamo vicine, perché sappiamo per esperienza cosa significa essere lontani dalle persone che amiamo di più”.

Infine la piccola Elisabetta rassicurò i suoi coetanei con la forza della speranza, proprio come ha fatto oggi, sostenendo che alla fine della guerra “sarà compito vostro, voi bimbi di oggi, rendere il mondo di domani un luogo migliore e più felice”. Lo stesso compito che avremo tutti noi, anche se non più bambini, dopo la pandemia. Vanity Fair spiega anche che il messaggio odierno della regina Elisabetta somiglia molto a quello che suo padre, Giorgio VI, pronunciò nella triste occasione dell’entrata in guerra della Gran Bretagna.

Il re preannunciò tempi duri, ma non abbandonò la speranza della vittoria e della pace. (Se volete vedere una buona ricostruzione storica di questo discorso, potete fare riferimento al film del 2010 con Colin Firth, “Il discorso del re”, che tratta anche dei problemi di balbuzie del sovrano e di come li superò per portare a termine questo annuncio).

A proposito del discorso della regina Elisabetta il corrispondente reale Nicholas Witchell ha commentato: “La regina non avrebbe mai immaginato di dover fare un broadcast come questo ancora una volta nella sua vita, per rassicurare la popolazione e incitarla all’unità”.

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