Nel giorno della prima puntata di "Mission", il nuovo reality show "umanitario" della Rai, che vede protagonisti alcuni personaggi famosi in mezzo ai campi profughi, riesplode la polemica. Al direttore generale di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi, e al direttore di Rai1, Giancarlo Leone, sono state consegnate centomila firme raccolte da una petizione online (www.change.org/nomission) con cui si chiede alla Rai di non mandare in onda il programma. Realizzato in collaborazione con l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, il programma si propone di far raccontare ai vip (Emanuele Filiberto di Savoia, Paola Barale, Barbara de Rossi e altri) il dramma dei rifugiati.
I vip saranno capitanati da Michele Cucuzza e Rula Jebreal: per due settimane di fila, affronteranno l’esperienza di vivere e fare volontariato in alcuni campi profughi in giro per il mondo. Tra realtà e finzione narrativa, il programma ha già suiscitato un gran vespaio di polemiche, con l'accusa principale di voler spettacolarizzare il dolore mancando di rispetto alle persone che soffrono. Ma a qualcuno l'idea non dispiace: una delle partecipanti al reality, la giornalista Candida Morvillo, ricorda che "di solito i documentari su questi argomenti vanno in onda su altre reti e in seconda o terza serata".Passare in prima serata, quindi, sarebbe un'ottima cosa. Ma c'è una controindicazione "Se per far conoscere il dramma dei rifugiati al grande pubblico devi mandare Al Bano in Giordania ed Emanuele Filiberto nella Repubblica Democratica del Congo, questo è un problema del Paese e non della Rai".
"Mission" andrà in onda in due puntate, questa sera e il prossimo 12 dicembre. Al Bano andrà in Giordania insieme alle figlie Cristel e Romina Jr., l’attore Francesco Pannofino e la stessa Candida Morvillo in Mali.
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