Sabrina Paravicini: "Ho guardato la ferita al seno, imparerò a volerle bene"

Sabrina Paravicini, che aveva ammesso di temere la sua immagine riflessa allo specchio dopo l'asportazione del seno, ha raccontato di essere riuscita a guardare la ferita

Sabrina Paravicini: "Ho guardato la ferita al seno, imparerò a volerle bene"

L’attrice Sabrina Paravicini, operata al seno per l’asportazione di un tumore, continua a raccontare la sua riabilitazione via social e, dopo vari tentennamenti, ha spiegato di essere finalmente riuscita a guardare quella ferita.

Mostrando la fascia che copre il seno reciso, l’attrice di Un medico in famiglia ha raccontato le sue sensazioni dopo aver finalmente superato la paura dello specchio. “Ieri sera mi sono guardata allo specchio – ha esordito Sabrina Paravicini su Instagram - . Mi sono tolta la maglietta, il reggiseno post operatorio e la fascia contenitiva. Il seno destro nudo, quello sinistro, quel che ne rimane, coperto da un grosso cerotto sterile. I dolori non passano, si attenuano per poi riemergere da un lato all’altro a sorpresa”.

La Paravicini, infatti, aveva già raccontato di aver sentito dei dolori lancinanti dopo l’operazione e, ancora oggi, la sua sofferenza sembra non attenuarsi. “Ieri mi sono ripetuta mille volte “passerà”, come un mantra, come una preghiera. È una sorta di sequestro emotivo. Il corpo sequestrato in casa, la mente sequestrata da un tempo sospeso e infinito che non passa più. Ma passerà, sta passando”, ha continuato a scrivere. “Questa mattina ho fatto una nuova medicazione, non so perché a un certo punto ho guardato giù. Ho visto la cicatrice, l’ho messa a fuoco per un secondo poi d’istinto ho distolto lo sguardo. La mia mente l’ha registrata sfocata, solo la lunghezza mi è rimasta in modo nitido – ha detto ancora l’attrice che, fino a qualche giorno fa, aveva scelto di non guardare quella ferita - .

Attraversa il mio seno da una parte all’altra, non mi è sembrata centrata o simmetrica, immagino che quando mi inseriranno la protesi prenderà il posto giusto. Intanto si è posizionata in modo confuso e sgranato nella mia mente. Come l’immagine di una polaroid uscita dalla macchina fotografica. Sgranata, indefinita. Leggermente fuori fuoco. Imparerò a volerle bene”.

GUARDARSI Ieri sera mi sono guardata allo specchio. Mi sono tolta la maglietta, il reggiseno post operatorio e la fascia contenitiva. Il seno destro nudo, quello sinistro, quel che ne rimane, coperto da un grosso cerotto sterile. I dolori non passano, si attenuano per poi riemergere da un lato all’altro a sorpresa. Ieri mi sono ripetuta mille volte “passerà”, come un mantra, come una preghiera. E' una sorta di sequestro emotivo. Il corpo sequestrato in casa, la mente sequestrata da un tempo sospeso e infinito che non passa più. Ma passerà, sta passando. Questa mattina ho fatto una nuova medicazione, non so perché a un certo punto ho GUARDATO GIU’. Ho visto la cicatrice, l’ ho messa a fuoco per un secondo poi d’istinto ho distolto lo sguardo. La mia mente l’ha registrata sfocata, solo la lunghezza mi è rimasta in modo nitido. Attraversa il mio seno da una parte all’altra, non mi è sembrata centrata o simmetrcia, immagino che quando mi inseriranno la protesi prenderà il posto giusto. Intanto si è posizionata in modo confuso e sgranato nella mia mente. Come l’immagine di una polaroid uscita dalla macchina fotografica. Sgranata, indefinita. Leggermente fuori fuoco. Imparerò a volerle bene. . . Fino a qui tutto bene #finoaquituttobene #me #love #life #cancer #cancerfighter #fight #amore #home #cure #therapy #colors #breast #breastcancer

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