Salemme ritorna con "Tutto il cuore"

La sua è una commedia degli equivoci: "La normalità non è tristezza"

Salemme ritorna con "Tutto il cuore"

Per fortuna che Salemme c'è. Il regista e attore napoletano torna al cinema, da domani distribuito da Medusa, con la commedia Con tutto il cuore, tratta da una sua stessa omonima pièce teatrale blocca dal primo lockdown, per mettere di buonumore il pubblico che sta tornando in sala. Salemme interpreta Ottavio Camaldoli, professore di latino e greco, a cui viene trapiantato il cuore del delinquente soprannominato «O Barbiere».

È un'idea di donna Carmela, interpretata da Cristina Donadio che così ironizza sulla sua Scianel della fiction Gomorra, la spietata mamma del Barbiere che chiede al professore di vendicare il figlio Antonio Carannante. Ma un cuore nuovo può cambiare un integerrimo professore?

Gioca tutto sulla commedia degli equivoci, Salemme, molto attento a capitalizzare il massimo dai suoi sketch comici che in questo film lo vedono quasi protagonista assoluto anche se non rinuncia a spalle comiche di prim'ordine come quella di Maurizio Casagrande nei panni del chirurgo che lo opera o Antonio Guerriero in quelli dell'infermiere di cui diventerà amico. Mentre a Serena Autieri è affidata la parte dell'ex fidanzata che torna da lui quando capisce che forse con il nuovo cuore non è più il tristanzuolo compagno di prima.

Al lato comico, il decimo film da regista di Salemme, scritto insieme a Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli e Antonio Guerriero, affianca anche un aspetto un po' malinconico legato proprio alla figura bistrattata del professore: «È che quando un personaggio è, diciamo così, normale - spiega Salemme - ormai appare come triste. Mentre invece rappresenta le persone comuni, quelle che un tempo con disprezzo venivano chiamate la maggioranza silenziosa. Persone che non hanno voce, quelle che Emanuele Trevi chiama gli inermi»..

Naturalmente le situazioni comiche diventano quasi ipertrofiche per via della comicità partenopea con cui gioca lo stesso Salemme che fa finta di non capire quando gli parlano in napoletano: «Essere identificato come un attore comico e pure napoletano è un onere perché ci si aspetta che tu faccia ridere due volte.

Certo non esiste un popolo con più luoghi comuni dei napoletani: la pizza, il caffè, la scaramanzia, San Gennaro, il Vesuvio, la mamma... Mentre esistono ovviamente napoletani normali. Su questi stereotipi giocherò anche nel mio prossimo spettacolo teatrale: Napoletano? E famme na pizza».

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