Domani inizierà la 69esima edizione del Festival di Saaremo. E dopo le parole (che hanno fatto discutere) di Claudio Baglioni contro il governo e il fenomeno dell'immigrazione, sembra essere tutto pronto. Nel corso della conferenza stampa, infatti, i tre conduttori hanno parlato di questo nuovo Festival "che non sarà politico". "A meno che non accadano a mia insaputa delle cose", ha esclamato Claudio Baglioni durante la conferenza stampa. Leggerezza "nella parte dell'intrattenimento", musica e ancora tanta musica. Questo dovremmo aspettarci dalla 69esima edizione del Festival. Ma sarà davvero così?
Bombardato di domande dopo le polemiche che aveva scatenato nei giorni scorsi, Claudio Baglioni continua sulla sua linea: "Vorrei che il Festival di Sanremo da nazional popolare fosse popolar-nazionale. Gli artisti che partecipano al Festival sono internazionali, come Andrea e Matteo Bocelli e Riccardo Cocciante di grande internazionalità". Anche Claudio Bisio gli fa eco e spiega che "non parlerò di migranti, né del buco dell'ozono...non parlerò nemmeno della Juve e dei rigori non dati, giuro. Ma neanche di Venezuela". Bisio fa quindi marcia indietro? Non aveva detto solo qualche giorno fa proprio a Il Giornale che il suo parere l'avrebbe espresso sul palco dell'Ariston? Virginia Raffaele, invece, è emozionatissima e spiega che per lei questo Festival e "un regalo, spero di essere all'altezza".
E tra una domanda e l'altra, mantenendo sempre un profilo piuttosto basso rispetto a come aveva iniziato, Baglioni rivela che la kermesse canora di quest'anno ha avuto "costi inferiori rispetto anche a quello dell'anno passato". In conferenza stampa, poi, interviene anche la direttrice di Rai1, Teresa De Santis. La direttrice spiega che non c'è alcun conflitto di interessi di Caludio Baglioni nel suo ruolo di direttore artistico del Festival. Le parole della De Santis, quindi, dovrebbero andare a spegnere il fuoco accesso (e alimentato) dalle polemiche su un presunto conflitto di interessi di Baglioni, in quanto alcuni artisiti in gara e alcuni ospiti appartengono al suo stesso riferimento manageriale. Anche se la direttrice rimane piuttosto sul vago nel sedare le polemiche: "La produzione culturale nel nostro Paese vive anche di contiguità artistica, è un'industria che può addirittura fare tesoro di questa contiguità. Nel caso di Baglioni, quando si fa un contratto ad un artista operante. è evidente che abbia rapporti con il mondo della musica e dunque sta alla sua coscienza, che credo sia molto forte da questo punto di vista, portare avanti la certezza di un risultato e di un prodotto. Un artista con 50 anni di storia non penso che voglia buttare alle ortiche questa esperienza per finire nelle strettoie di chissà quale oscura macchinazione. Non ha bisogno di sovvenzioni nè di giochi di potere che non gli competono".
Tutto tranquillo? Può darsi, visto che dopo le parole della De Santis, Baglioni ritorna a scherzare: "Dopo il conflitto d'interessi, domani avremo anche un episodio di nepotismo, perché Bocelli investirà come suo successore il figlio Matteo". Il direttore artistico, quindi, lancia ancora qualche frecciatina e mette a tacere (a modo suo) le polemiche. "Con Bocelli canteremo 'Il mare calmo della serà. Per me saranno cavoli amari perché dovrò cantare nella tonalità di Andrea", continua. E quando qualcuno chiede cosa canterà con Giorgia (altra ospite della prima serata), Baglioni conclude: "Lasciatecela qualche sorpresa in canna... Si può dire canna?".
E visto che ci hanno messo dentro i migranti, le canne, Al Bano spegne tutti quelli che parlando di sovranismo. "Festival sovranista? Io direi che è un Festival che torna alle origini, quando tutto era italiano.
Poi si è aperto e sono arrivati Paul Anka, Ray Charles e perfino Louis Armostrong. C'ero anch'io quell'anno e quando Satchmo mi passò accanto provai una grande emozione", dice Al Bano all'AdnKronos.Manca poco a domani. Staremo a vedere cosa accadrà.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.