Festival sì, no, dopo. Nonostante giorni di polemiche e tiremmolla Sanremo rimane sempre a quota tre (ipotesi). O si svolge regolarmente dal 2 al 6 marzo, con tutte le cautele del caso. Oppure si rinvia dopo la metà di aprile, come voci insistenti ma non ufficiali continuano a ripetere. Oppure si annulla e tanti saluti a tutti, anche se questo rimane lo scenario meno probabile. Per dirla tutta, forse a questo punto la situazione politica è meno ingarbugliata e, tra un Conte Ter e il tris di Sanremo, c'è più certezza a Palazzo Chigi che all'Ariston. Tutto dire. A un mese esatto dalla rituale conferenza di apertura della settimana sanremese c'è ancora molto da decidere, ed è la prima volta nella storia del Festival che si naviga così a vista. Tra oggi e (più probabilmente) domani la Rai presenterà l'imponente protocollo sanitario per un Festival in totale sicurezza, a dimostrazione che comunque lo sforzo aziendale è stato assiduo e rispettoso della situazione sanitaria. E poi il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) darà il proprio parere che, secondo indiscrezioni, al momento non è entusiasta. Nel frattempo, la Rai valuta anche l'ipotesi di posticipare il Festival della Canzone verso la fine di aprile, aggirando il pericolo che a inizio marzo la Liguria possa ritrovarsi in zona arancione o rossa e sfruttando comunque i benefici della campagna di vaccinazione.
Di certo, nel resto del mondo lo slittamento o l'annullamento o la drastica modifica strutturale di grandi eventi è all'ordine del giorno, dal Festival di Berlino ai Grammy Awards fino al Carnevale di Rio e al Coachella Festival. Perciò Sanremo non è certo un caso isolato. In ogni caso, è questione di pochi giorni e poi, giocoforza, tutto sarà più chiaro. Esaurita la polemica di Franceschini (ma non solo) sui figuranti, confermato Amadeus saldo al timone del Festival, rimane da sciogliere il nodo fondamentale, ossia quando e se tutto andrà in scena. In attesa di conferme, l'Ariston è stato comunque modificato. Le prime 18 file della platea sono state tolte per garantire più sicurezza e più spazio. La galleria sarà inagibile. La sala stampa (se ci sarà) sarà spostata o al Casinò oppure al Palafiori, anche se non ci sono indicazioni precise. E il Comune di Sanremo del sindaco Biancheri è in attesa di avere l'ok per organizzare le poche iniziative a corredo del Festival, oltre che tutte le misure di sicurezza e protezione. Alto che nave in porto, qui è tutto in alto mare, e in parte è anche comprensibile vista la situazione. In ogni caso, non volendosi far mancare nulla, anche quest'anno il Festival ha iniziato con una polemica sulle canzoni, visto che Fedez ha pubblicato su Instagram qualche secondo del brano Chiamami per nome che deve cantare in gara con Francesca Michielin.
Una sbadataggine, anzi una leggerezza, non certo un piano premeditato come qualcuno ha pensato.
Come avevano garantito i più esperti conoscitori del regolamento e dei precedenti (come ad esempio il puntuale Eddy Anselmi) il caso si è chiuso subito dopo essere stato aperto. «L'organizzazione e la Direzione Artistica di Sanremo 2021, pur esprimendo serio biasimo per l'accaduto, non ritengono di dover prendere alcun provvedimento in merito». Dopotutto, ci sono altri problemi.
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