Scontro tra Striscia e la Botteri. Arriva la risposta della Hunziker

Il tg satirico ironizza sul look dell'inviata Rai e viene accusato di "body shaming": Michelle Hunziker e Antonio Ricci replicano invitando a "non confondere il body shaming con una messa in piega"

Scontro tra Striscia e la Botteri. Arriva la risposta della Hunziker

Striscia la Notizia è finito nell'occhio del ciclone per un servizio dedicato al look di Giovanna Botteri, la corrispondente Rai da Pechino. La clip, andata in onda lo scorso 28 aprile e narrata da Michelle Hunziker, si intitola "I capelli di Giovanna Botteri" e ironizza sulla mise "immutabile" della giornalista, spesso vittima di "critiche e ironie" e "frecciate velenose" sul web.

"L'altro giorno – dice la Hunziker nel servizio – la giornalista in prima linea ha voluto stupire tutti e ha preso una grande decisione: 'Quasi quasi mi faccio uno shampoo'. Sì, si è presentata agli spettatori del Tg1 più bella e più superba che pria. Ecco, ad un tratto la sua chioma curata e vaporosa in risposta alle tante frecciate velenose di cui evidentemente ne aveva fin sopra i capelli". Le immagini, accompagnate da un'animazione in cui Botteri appare in vasca da bagno, hanno fatto subito il giro dei social.

L'accusa mossa al tg satirico di Canale 5 e alla sua conduttrice, che ha fondato l'assocazione Doppia Difesa, la Onlus che fornisce assistenza alle donne vittime di discriminazioni, violenze o abusi, è quella di body shaming. Dopo l'iniziale silenzio, Giovanna Botteri ha replicato in prima persona con una lettera aperta pubblicata sul sito dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.

La replica di Giovanna Botteri

"Mi piacerebbe – scrive la cronista – che l'intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, anche aggressiva, sul rapporto con l'immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi...".

Botteri cita come esempio ciò che accade nel mondo anglosassone. "Qui a Pechino – spiega – sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi e orecchie grossi. Ce n'è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l'unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista".

"A me piacerebbe – conclude – che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne".

La solidarietà alla giornalista Rai

La lettera dell'inviata, presa spesso di mira sul web, è accompagnata da una premessa di Monica Pietrangeli, coordinatrice Cpo dell'Usigrai. "In inglese – scrive Pietrangeli – si chiama body shaming, ma la potenza negativa di questa pratica si esprime bene anche usando l'italiano. Derisione, fino ad arrivare a vere e proprie offese, per come si appare, per come è il corpo, per come ci si veste. Nemmeno a dirlo è una pratica ormai diffusissima nei social network. Colpite sono soprattutto le donne, che sono il gruppo sociale più odiato in rete. Una forma di attacco subdolo perché attraverso la risata che vorrebbe suscitare, ridicolizza, ferisce".

"Giovanna Botteri – aggiunge – ci invita tutte e tutti ad una sacrosanta battaglia culturale. Lo fa con queste parole, usate nella nostra corrispondenza di questi giorni. Cogliamo questa sollecitazione. Facciamone motivo di confronto".

Botteri ha subito ricevuto la solidarietà delle Commissioni Pari Opportunità della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell'Odg nazionale e di Riccardo Laganà: il Consigliere di Amministrazione Rai definisce il body shaming contro di lei "indegno e inaccettabile" e invita il Presidente e l'Ad della Rai a prendere "una netta posizione contro questo odioso fenomeno, a tutela dei Dipendenti".

Striscia e Michelle Hunziker rispondono

Striscia la Notizia e Michelle Hunziker hanno voluto precisare il loro punto di vista sulla querelle. La conduttrice, in una delle sue storie di Instagram, bolla l'accaduto come una "fake news totale".

"Dicono – puntualizza la presentatrice svizzera – che noi abbiamo offeso pesantemente una giornalista che si chiama Giovanna Botteri, cosa assolutamente non vera. Perché noi con Striscia abbiamo mandato in onda un servizio a favore di questa giornalista, dicendo che tanti media e molti social l'hanno presa in giro per il suo look e invece noi prendiamo atto del fatto che si è fatta un'ottima e una bellissima messa in piega".

"Questo – chiosa Hunziker – non è attaccare una persona, è rimanere nei toni di Striscia come sempre e soprattutto non è body shaming. Va bene? Cerchiamo di andarle a vedere le cose prima di accusare".

La redazione del programma di Antonio Ricci ha postato sul sito ufficiale un comunicato in merito. "Di questi tempi – si legge nella nota – si parla tanto di fake news, ma eccone un esempio concreto. Striscia fa un servizio a favore di Giovanna Botteri, ma molti commentatori da bar che esprimono opinioni per sentito dire scrivono che ce la siamo presa con lei. Diciamo subito che per non cadere nell'errore sarebbe bastato ascoltare il rientro in studio di Gerry Scotti: 'Brava, brava Giovanna, vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badare a chi sta a guardare il capello…'".

"Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso – conclude il comunicato –, dove si dava conto della fresca messa in piega dell'ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico. In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato.

E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell'ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso. Insomma, parliamo di cose serie e certamente il body shaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega".

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