Se Aida adesso non può essere interpretata da una bianca...

Aiuto. Salvateci da quelli che vogliono salvare il mondo abbattendo le statue di Cristoforo Colombo e stingendo il volto di Aida

Se Aida adesso non può essere interpretata da una bianca...

Aiuto. Salvateci da quelli che vogliono salvare il mondo abbattendo le statue di Cristoforo Colombo e stingendo il volto di Aida, la principessa etiope figlia del re Amonasro e quindi per genetica da sempre rappresentata con i tratti di chi vive nel Corno d'Africa.

C'è solo da chiedersi quando avremo il coraggio di indignarci veramente. E di urlare basta a questo rotolare su una china che ci porterà alla dissoluzione. Perché a pochi giorni dal suo debutto all'Arena di Verona nel ruolo di Violetta per la Traviata, l'attesissima soprano Angel Blue, vincitrice del Grammy Award per il Porgy and Bess prodotto dal Metropolitan Opera, ci ha regalato l'ultima perla di cancel culture annunciando che non salirà sul palcoscenico. Per protestare addirittura perché non nel suo titolo, ma nell'Aida messa in cartellone nell'Opera festival 2022 sarà utilizzato il trucco «blackface», quello che si utilizza normalmente per fare entrare un attore nel personaggio interpretato. Una pratica considerata dalla trentottenne cantante californiana «offensiva, umiliante e apertamente razzista», come ha denunciato in una lettera. Niente trucco per i protagonisti, dunque, come da sempre si è fatto sui palcoscenici di tutto il mondo per ricreare atmosfere e volti dell'antico Egitto con la Blue che annunciato a «cari amici, famiglia e amanti dell'opera», di non essere disposta a lavorare per una «istituzione che continua a utilizzare il trucco blackface».

«Vorrei essere perfettamente chiara - ha cercato di giustificare la sua sconcertante decisione - l'uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna». Non solo. «È offensivo, umiliante e apertamente razzista. Punto. Non vedevo l'ora di fare il mio debutto in casa all'Arena di Verona cantando una delle mie opere preferite, ma in coscienza non posso associarmi a un'istituzione che continua questa pratica».

L'esatta radiografia della deriva in arrivo da Oltreoceano alla quale ci stiamo supinamente adeguando e che fra non molto ci porterà ad abbattere le statue di Colombo e a cacciare Indro Montanelli nell'inferno dei reietti. Anche se c'è poco da fare, Aida ha la pelle scura e fortunatamente nulla hanno avuto da protestare nelle scorse repliche la grandissima Anna Netrebko e Liudmyla Monastyrska che hanno interpretato il personaggio lasciandosi truccare il viso.

Interpellata dal Corriere del Veneto la Fondazione ha replicato spiegando che «finché facciamo un'Aida storica in Arena, è molto difficile per noi cambiare qualcosa». Come se a doversi scusare debba essere ancora una volta chi vive nel buonsenso.

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