"I neri sono al sicuro quando i bianchi sono disarmati". È questa la battuta contenuta nell'ultimo film di Quentin Tarantino "The Hateful Eight". Ma il dialogo in cui è contenuta è stato modificato dal regista dopo i fatti di Charleston, dove un ragazzo bianco è entrato in una chiesa mentre un gruppo di neri stava pregando e ha fatto una strage.
"Il testo originario sembrava aver quasi anticipato la realtà - ha detto Tarantino - La battuta si trovava alla fine del pistolotto dello sceriffo interpretato da Walton Goggins, che ora termina così: “Quando i negri hanno paura, i bianchi sono al sicuro”. E più avanti nel film gli risponde il colonnello: “I neri sono al sicuro solo quando i bianchi sono disarmati”. "Mentre eravamo impegnati nelle riprese - ha raccontato - a seguito degli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo, il film è diventato più attuale di quanto avessimo pensato”. Di certo si tratta solo di una frase di un film, ma è difficile non rappresenti il pensiero del regista. E che, soprattutto in Europa, non può non far discutere pensando agli stupri di Colonia. Dove a non essere al sicuro erano delle ragazze bianche.
Poi, in riferimento ai fatti di cronaca e di razzismo dei bianchi contro i neri ha detto: "Io ho pensato che la bandiera degli Stati confederati (gli stati del Sud, ndr) fosse la svastica degli americani.
E ora, all’improvviso, la gente ne parlava e diceva che bisognava vietarla e impedire che fosse riprodotta dappertutto: sulle targhe, sulle tazze da caffè ecc. Non bastasse,si comincia a parlare di cose come le statue di Bedford Forrest (generale dell’esercito confederato e adepto del Ku Klux Klan). Era ora”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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