Agnelli, prove di pace "Io corretto con Ceferin. Aggiusteremo tutto..."

"Resta il padrino di mia figlia". E il tribunale di Madrid vieta all'Uefa di punire i club SuperLega

Agnelli, prove di pace "Io corretto con Ceferin. Aggiusteremo tutto..."

Torino. Nel giorno della presentazione ufficiale della nuova squadra dirigenziale, Andrea Agnelli lancia un ponte all'Uefa e al presidente Ceferin: «Il tempo aggiusterà tutto, anche il rapporto tra me e Aleksander». Chiamato proprio così, in nome di una vecchia amicizia. «Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto e rimane pur sempre il padrino di mia figlia. Quando però si lavora nel mondo del business, si sa cosa voglia dire firmare un non disclosure agreement' (accordo di non divulgazione): non potevo parlare».

L'argomento era ovviamente quello della nascita della Super Lega, con tutti gli annessi e i connessi. «Mi sono dimesso da tutto, sono convinto di essermi comportato correttamente. Il futuro? Cerchiamo il dialogo. C'è bisogno di una seria riflessione: sarebbe importante farlo con la consapevolezza che in un libero mercato possano esserci competizioni diverse. È quello che abbiamo chiesto al Tribunale, vale a dire se la Uefa non stia abusando della sua posizione».

A tal proposito, ieri il Tribunale di Madrid ha ricordato alla Uefa di «astenersi dall'escludere i club fondatori della Superlega dalle competizioni da essa organizzate», pena la «possibilità di incorrere in un reato di disobbedienza all'autorità giudiziaria». Un'ordinanza, citata dal quotidiano spagnolo As, che implicitamente potrebbe portare ad annullare anche i provvedimenti presi nei confronti dei nove club che avevano chiesto alla Uefa di essere reintegrati: provvedimento che nello specifico consiste nella riduzione del 5% degli introiti e la contribuzione al Fondo di Solidarietà con 15 milioni di euro, oltre all'obbligo di sciogliere la Super Lega.

In un modo o nell'altro, comunque sia, le parti cercheranno di trovare una quadra per le prossime stagioni. Quando si spera che anche il covid venga archiviato in modo da «tornare a ragionare come nel periodo pre-pandemia a partire dal 2022/23». Fino ad allora si punterà al contenimento dei costi pur mantenendo inalterati gli obiettivi del club, zavorrato da una crisi economica che inciderà per circa 320 milioni nel triennio e che ha quindi reso necessario l'annunciato aumento di capitale di 400 milioni. Soldi pesanti, non c'è che dire. Come quelli previsti dal contratto di Ronaldo: «A oggi lui è centrale nel nostro progetto così Federico Cherubini, erede di Paratici -. Dopo di che non ho la sfera di cristallo e non so cosa succederà: noi però siamo contenti di averlo e lui non ci ha dato alcun segnale di insofferenza». «Allungargli il contratto oltre il 2022? Faremo tutte le valutazioni del caso», il parere di Agnelli.

Obiettivo, come sempre, arrivare davanti a tutti: «Se una squadra è vincente, diventa automaticamente bella la chiosa del neo amministratore delegato Maurizio Arrivabene -. Lo dissi ai tempi della Ferrari, lo ribadisco oggi».

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