Albania-Svizzera, lo strano derby

Sei elvetici di origini albanesi e kosovare. E sfida tra i fratelli Xhaka

Granit Xhaka
Granit Xhaka

Poco meno di un derby, molto più di una semplice partita: Albania-Svizzera è uno degli incroci più suggestivi di questo Europeo, visti i legami tra i due paesi, iniziati negli anni 60 con un accordo stretto tra Berna e Belgrado per la gestione dei flussi migratori dall'allora Jugoslavia. Sei elementi della Svizzera sono di origini albanesi (Mehmedi, Dzemaili, Tarashaj, più i kosovari Behrami, Shaqiri e Xhaka), altrettanti dell'Albania sono nati e cresciuti in terra elvetica (Abrashi, Ajeti, Basha, Gashi, Veseli, Xhaka). Quello di Granit (Svizzera) e Taulant (Albania) Xhaka rappresenta il primo caso nella storia dell'Europeo di fratelli in campo da avversari. Anni fa ai Mondiali ci fu il caso di Jerome e Kevin-Prince Boateng in Germania-Ghana, ma il legame degli Xhaka è ancora più profondo, dal momento che sono entrambi figli degli stessi genitori, una famiglia di origini kosovare emigrata a Basilea poco prima della nascita della prole, e sono cresciuti assieme. Tutti e due hanno militato nelle selezioni giovanili elvetiche, poi però il più talentuoso Granit (appena acquistato dall'Arsenal) è stato immediatamente cooptato dalla Nati, mentre il più muscoloso e ruvido Taulant, più vecchio di un anno del fratello ma dalla crescita calcistica più lenta, ha optato per le proprie radici. Entrambi centrocampisti, tutti e due importanti negli scacchieri tattici di Petkovic e De Biasi, questo pomeriggio in campo si troveranno letteralmente a faccia a faccia. Singolare anche la storia di Amir Abrashi, finalista nel 2011 con la Svizzera under 21 all'Europeo di categoria, per il quale i compagni di ieri (Shaqiri, Mehmedi, Granit Xhaka) sono diventati gli avversari di oggi.

Sono circa 300mila i cittadini svizzeri di origini albanese-kosovara, pertanto non sorprende leggere che, alla vigilia della sfida odierna, in Svizzera la vendita casacche della Nati e dell'Albania è stata pressoché uguale.

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