L'Inter prima regala e poi rialza la testa

Il Napoli cicala crea, segna e spreca. I nerazzurri risalgono con Palacio e un cucchiaio da brivido di Icardi

L'Inter prima regala e poi rialza la testa

L'Inter regala ma poi rialza la testa. Il Napoli spreca eppoi paga con gli interessi. Higuain ha fatto show negli errori, pur regalando il bello di un gol. Hamsik è tornato capitano di avventura: tutto per mettersi in coda alla Roma. Peccato che ieri sera le difese abbiano fatto storia e buchi nell'acqua. E l'Inter ne sia uscita indenne affidandosi al tango argentino, con Icardi perfido goleador con il cucchiaio finale: gran torero. Di tutto e di più. Pari che serve poco a Mancini e farà imbufalire Benitez. Primo tempo che poteva finire tanto a poco, viste le occasioni del Napoli e gli errori di Higuain che non si nega mai la parte del protagonista: sia che infili i portieri, sia che spadelli i tiri.

Napoli subito a giri alti sfruttando la velocità di Mertens che, evidentemente, voleva confermare la bontà della scelta di Benitez: lo ha preferito a Gabbiadini. Il siluro belga ha innestato le marce e la parte destra nerazzurra pareva un colabrodo, ma anche al centro (come dubitarne) c'era mozzarella. La gente di Mancini ha provato contropiede e manovra: con poca precisione e nemmeno gran pericolosità se l'unico simil-tiro ha portato la firma di Brozovic dopo 22 minuti. Per il resto ripassare nella ripresa, quando Santon ha cominciato a saltare l'uomo sulla corsia esterna sinistra provocando brividi e grattacapi. Invece, nel primo tempo, che dire di Icardi dimenticato e fuori partita, Palacio sprecone anche nelle piccole cose, Guarin con la voglia di far male ma le pistole a spruzzo, Shaqiri troppo a sprazzi. Buon per i nerazzurri che i raid freccia azzurra dei napoletani portavano solo ad un gran sperare ed altrettanto spreco. Higuain innescato in tutti i modi ha concesso la bella figura ad Handanovic almeno due volte: la seconda inventando un pallonetto, che il portierone ha incrociato togliendo il respiro a tutto lo stadio.

El Pipita divagante e dal piede storto, sennò l'Inter sarebbe stata a fondo dopo mezzora del primo tempo: viste due conclusioni dell'argentino come nemmeno il peggior Klinsmann. E tutto torna: Napoli bello e frizzante come spesso gli capita, salvo pagare in difesa. Inter affannata nei difensori centrali: Juan Jesus alla lunga disastroso, Ranocchia un po' più solido. Ma tutto l'assetto difensivo mette i brividi. Il Napoli ne ha approfittato sempre, dimenticando che l'essenza del calcio è il gol finchè il duo JJ-Ranocchia ha esibito un “prego si accomodi“ per la testa di Hamsik pescato dal cross di fascia di Henrique. Rete da esercitazione in allenamento, avrebbe pensato qualcuno sceso da Marte. E invece l'Inter si giocava gli scampoli di speranze per l'Europa.

Poco più tardi, Juan Jesus non ha voluto negare un'altra occasione a Higuain e il bomber ha ringraziato: palla recuperata al limite d'area, JJ che se lo guarda, destro a giro sul palo e in rete per il 13° gol del suo campionato, dopo una astinenza che durava dal 28 gennaio. Partita chiusa se la difesa di Benitez non fosse una benemerita dello spettacolo: e infatti Palacio ha sfruttato la confusione d'area, provocata dall'ennesimo guizzare di Santon, per scaricare il tiro in gol e rifarsi di qualche peccato.

Il gol ha restituito aria, idee e convinzione. Mancini ha azzeccato i cambi, provato Puscas per il combinaguai Juan Jesus. Il Napoli ha preso paura, Henrique combinato il pasticcio finale: Guarin in verticale e lui in trattenutina su Palacio, rigore ed espulsione.

Eppoi Icardi ci ha messo il cucchiaio mentre il laser gli devastava gli occhi: finta da tiro forte, e invece ecco servito il colpo da nervi di ghiaccio. Suoi. Chissà quelli dei tifosi... In sintesi: Napoli dal miglior gioco, soprattutto più rapido, Inter capace di tener botta seppur poco conclusiva. Peccato ci fossero le difese.

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