«Se volete, andatevi a prendere la partita perché siete una squadra forte»: questo ha detto Conte quando ha annusato il match nell'intervallo, stravolgendo un Napoli che pure aveva dominato il primo tempo.
Alla faccia della crisi e della fuga bergamasca qualche ora prima: il Napoli c'è, altro che crisi. Conte l'ha rialzato dopo il doppio ko con la Lazio, che sembrava aver fatto ripiombare i partenopei in strane amnesie e imperdonabili errori. Due su tutti: la fragilità mentale e i soliti svarioni offensivi che hanno iniziato a volteggiare dopo il vantaggio dell'Udinese, sono stati smentiti da una reazione che è stata da grande squadra, per maturità e concretezza. Il settanta per cento di possesso palla e le tante chance sotto rete fallite sono bastate per aprire un'autostrada verso i tre punti e il riscatto.
Smentita pure quella debolezza psicologica che ha condizionato nelle sconfitte il Napoli, impossessandosene alla prima avversità. Conte aveva incassato una sola rete in trasferta dopo Verona ma quando la squadra ha subìto reti, è andata sempre in tilt: era accaduto nei ko contro Verona, Atalanta e Lazio. Udine ha detto che Conte ha operato chirurgicamente in tal senso, azzurri mai in balia dell'Udinese, subito protagonisti con Neres che ha fatto la differenza a sinistra al posto dell'infortunato Kvaratshkelia: tre occasioni tutte partorite dal mancino dell'ex Benfica ma senza centrare il bersaglio.
Un ingenuo tocco di mani di Lobotka ha cambiato improvvisamente la scena, secondo rigore fallito in stagione da Thauvin e secondo parato da Meret ma sulla respinta il sinistro del francese è decisivo.
Anguissa a un soffio dal pareggio ma è dopo l'intervallo che il Napoli si è scatenato: subito pareggio con Lukaku, finalmente potente nella sua accelerazione, sorpasso con Neres che si è portato a spasso quattro friulani e marchio finale di Anguissa, anche lui abile a slalomeggiare tra gli inguardabili difensori bianconeri.Se a Bergamo non parlano di scudetto, figurarsi Conte: «Stiamo cercando di accorciare un percorso iniziato cinque mesi fa. Ci tocca fare una sola cosa: vincere puntando su noi stessi, nessuno ci regalerà mai niente».
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