"Si va in Duomo". Cos'è successo dopo la foto di Lerner

Il giornalista si difende dopo le critiche ricevute sui social per i festeggiamenti dello scudetto dell'Inter

"Si va in Duomo". Cos'è successo dopo la foto di Lerner

''Tranquilli, io e mio figlio siamo andati in motorino con la bandiera e le mascherine d'ordinanza, stando attenti a mantenere le distanze''. Gad Lerner risponde così alle critiche social che lo accusavano di incitare a fare assembramenti.

L'incontenibile gioia dei tifosi nerazzurri è scoppiata dopo il fischio finale di Sassuolo-Atalanta, un pareggio che ha regalato all'Inter lo scudetto dopo undici anni di digiuno. Come prevedibile in migliaia si sono riversati in piazza Duomo e nel centro di Milano per festeggiare e a quel punto le restrizioni anti-Covid sono diventate ben presto difficili da mantenere. Grande felicità anche per tifoso nerazzurro Gad Lerner, che intervenendo al Tmw News, racconta la sua gioia per lo scudetto della sua squadra del cuore: "Ho comprato ieri pomeriggio la bandiera dell'Inter con su scritto 19 e poi verso le cinque in motorino con mio figlio e con la mascherina siamo andati in Duomo, abbiamo tenuto le distanze del resto - racconta - era dura non festeggiare... Undici anni fa avevo anche una meravigliosa parrucca nerazzurra ma purtroppo l'ho persa. Quest'anno non ci sono stati avversari all'altezza, nel senso di squadra. In Italia ora c'è una superiorità netta dell'Inter che fa molto godere. Nessuno può dire che non ce lo siamo meritati".

La bufera social

Lerner risponde così alle critiche social che si sono scatenate ieri su Twitter quando la firma del Fatto Quotidiano, sopra a una foto dove si è fatto immortalare con una maxi bandiera dell'Inter, ha scritto:''Si va in piazza Duomo. #vivainter #scudetto''. Il post non è passato inosservato e ha scatenato numerose critiche: ''A fare un assembramento?'', ha commentato ironico Guido Crosetto. ''Assembramento, una volta avrebbe condannato questo comportamento'', ha scritto un altro utente.''Solo da noi può succedere che un giornalista inciti agli assembramenti senza che nessuno si indigni'', ha scritto ancora un altro follower.

"M come, dopo aver rotto il ca**o a Salvini e Meloni per una manifestazione ora vai in mezzo a centinaia di persone che urlano ahahah ridicolo". ''Festeggiate... urlate... fate quello che volete ma se amate Milano come dite non incentivate feste in piazza... si giocano vite umane"; "Non v’azzardate mai più a parlare in televisione su La7 con virologi e a fare ramanzine sul Fatto... Non vi azzardate!". "Ci sono assembramenti ovunque senza alcuna prudenza, mettici pure del tuo...", sono gli altri commenti che compaiono sotto al post.

''Aspettavamo questo momento da undici anni e ce lo siamo goduti con tutta la cautela necessaria come la maggioranza dei tifosi.

Anche perché sarò vaccinato solo giovedì prossimo'', taglia corto infine il giornalista. Insomma Lerner prova a difendersi in tutti i modi. Una difesa obbligata, per chi per ragioni politiche, ha predicato per mesi il massimo rigore su chiusure e assembramenti.

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