Non c'è pace per Caster Semenya: il Tribunale federale svizzero ha annullato la sospensione temporanea della norma della Iaaf che imponeva alla sudafricana e alle altre altete intersex di intraprendere cure ormonali per gareggiare con le altre donne. Tradotto, la 28enne di Polokwane non potrà prendere parte ai mondiali di Doha che si disputeranno tra sabato 28 settembre e che si concluderanno lunedì 6 ottobre. Già un mese e mezzo fa Caster aveva dovuto incassare una pesante affermazione da parte della Iaaf: "Biologicamente è un uomo ma con tratti d'identità di genere femminile".
La possente atleta sudafricana aveva risposto piccata a tale affermazioni: "Non permetterò più che usino il mio corpo. Mi sento ferita in un modo che le parole non riescono a spiegare". La Semenya, che nel 2017 a Londra aveva conquistato il titolo negli 800 metri, non potrà dunque difendere il suo primato e si è detto molto amareggiata per questa decisione: "Sono molto delusa dall’impossibilità imposta di difendere un titolo così faticosamente conquistato, ma tutto ciò non mi scoraggerà dal continuare la mia battaglia a favore dei diritti umani di tutte le atlete donne coinvolte.
Continuerò a lottare". L'atleta classe 91 si è poi sfogata sui social con una serie di tweet al veleno ma senza far riferimento a nessuno in particolare:
— Caster Semenya (@caster800m) July 31, 2019
— Caster Semenya (@caster800m) July 30, 2019
— Caster Semenya (@caster800m) July 31, 2019
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