Barone in fin di vita, i Viola sotto choc

Il dg della Fiorentina colto da malore prima della gara (rinviata) con l'Atalanta. A 8 anni si trasferì negli Usa. Commisso lo prese con sé. Per tutti un "Gigante buono"

Barone in fin di vita, i Viola sotto choc
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Quando ieri alle 15 Joe Barone, 58 anni, direttore generale della Fiorentina, fisico da «Gigante buono», si è accasciato - tradito dal cuore - portandosi le mani al petto, i soccorsi sono scattati subito; immediato il trasferimento in eliambulanza dal «Devero Hotel» di Cavenago al reparto di terapia intensiva cardiochirurgica dell'ospedale San Raffaele di Milano.

Le condizioni del dirigente italoamericano in serata erano gravi. Dal San Raffaele il report medico parlava di «condizioni cliniche critiche ma stabili». Le prime cure a Barone sono state assicurate da professor Alberto Zangrillo, primario dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione generale.

La partita in programma ieri alle 18 tra Atalanta e Fiorentina è stata «rinviata a data da destinarsi» come recita il comunicato della Lega Serie A.

Al San Raffaele sono poi giunti la moglie del dg, l'allenatore dei Viola Vincenzo Italiano e una delegazione di giocatori con in testa il capitano Biraghi. Attesi per oggi i 4 figli di Barone che risiedono negli Usa (al momento negli Stati Uniti si trova anche il presidente Commisso).

Nato a Pozzallo (Ragusa) il 20 marzo del 1966, Joe a 8 anni si trasferì con la famiglia a Brooklyn e dopo aver terminato gli studi, iniziò a lavorare in banca. Poi l'incontro che gli cambierà la vita: quello con Rocco Commisso che ne comprende il valore, diventa amico e lo assume nella sua azienda, la Mediacom.

Nel 2017 Barone diventa il vice-presidente dei New York Cosmos, in seguito alla loro acquisizione da parte di Commisso e due anni dopo torna in Italia, assumendo la carica di direttore generale della Fiorentina, anch'essa entrata nell'orbita della galassia Commisso e nelle vesti di dg si occupa del progetto del Viola Park, nuovo centro sportivo del club gigliato.

Tutta Firenze fa il tifo per Joe. Ma tanti preferiscono pregare. Con la mente che va al dramma di Davide Astori nel 2018, una ferita che ancora graffia l'anima viola.

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