Graziato Beppe Signori: cosa può fare ora

Dopo 10 anni Beppe Signori riceve l'assoluzione per la vicenda legata al calcio scommesse: la grazia viene concessa direttamente dal Presidente della Figc. Dopo tante lacrime, rientra nel calcio sognando di diventare allenatore

Graziato Beppe Signori: cosa può fare ora

Triplice fischio e fine di un incubo: Gabriele Gravina, presidente della Figc, concede la grazia a Giuseppe Signori, "Beppe" per tutti i tifosi, sulla vicenda legata al calcio scommesse. Una partita durata 10 anni ma che vede l'assoluzione dell'ex calciatore di Foggia, Lazio, Bologna e della Nazionale.

Assoluzione

Ad ufficializzarlo è un provvedimento del presidente federale in persona dopo dieci anni esatti dal suo arresto: da oggi Beppe-Gol potrà tornare nel mondo che gli appartiene e più ama, quello del pallone, dopo una battaglia lunghissima ma soprattutto a testa alta e dalla porta principale. Come riporta IlMessaggero, appena venuto a conoscenza della notizia dal suo avvocato, Patrizia Brandi, Signori non è riuscito a contenere le lacrime di gioia e commozione che lo hanno liberato da un peso. L'ex giocatore ed il suo legale non hanno mai smesso di credere e lottare per l'innocenza a livello penale e sportivo. La notizia è stata festeggiata con gioia soprattutto dai tifosi laziali e bolognesi dove Signori ha lasciato il segno indossando per anni le maglie di Lazio e Bologna segnando una caterva gol (rispettivamente 107 e 86). Addirittura, nel 1995, cinquemila tifosi della Lazio scesero in piazza per fare in modo che l'ex attaccante non fosse ceduto al Parma (dove poi comunque andò).

I fatti

L'intreccio del destino, a volte, è particolare: l'1 giugno 2011 iniziò l'incubo quando Signori venne arrestasto e condotto in carcere perché coinvolto in uno scandalo di calcio scommesse dove figurava come una sorta di "regista occulto" di una rete internazionale da cui partivano le indicazioni per manipolare i risultati di gare di A e B. Alla luce di quanto è stato deciso oggi, l'1 giugno 2021, erano tutte bugie e raggiri messi in piedi da personaggi poco raccomandabili che l’avevano coinvolto, con l'inganno, perché sapevano della sua passione per il gioco. Per anni nessuno, o in pochi, gli avevano creduto tant'é che subì anche l'etichetta di "mostro" che gli fece male anche a livello fisico: negli anni dei processi fu ricoverato in ospedale con il cuore che non dava buoni segnali. Nonostante tutto, Signori ha continuato a lottare dimostrando la propria innocenza: non aveva pensato di ricorrere alla prescrizione ma a Cremona, nel processo principale, è arrivata, mentre a Piacenza e a Modena, due procedimenti dove era accusato di aver manipolato tre partite, è stato assolto con formula piena "perché il fatto non sussiste".

In questi casi, però, gli anni persi non tornano indietro e la vita gli è stata rovinata: la stessa vita, però, che da oggi può riprendere in mano scegliendo se rimettersi in gioco e diventare un allenatore. Prima che iniziasse il disatro, infatti, Signori aveva ottenuto il patentino d’allenatore superando brillantemente il Supercorso di Coverciano e, nonostante le lotte legali, non ha mai smesso di aggiornarsi.

Adesso vedremo quale, nel prossimo futuro, sarà la prima società che si farà avanti per dargli fiducia. Dopo 188 gol in serie A e la fine di un incubo con la piena assoluzione, Beppe-Gol merita di tornare a testa alta nel calcio che conta.

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